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Gaza, trovati i corpi di sei ostaggi. Uccisi prima dell’arrivo dell’esercito israeliano

Cinque delle sei vittime erano ragazzi e ragazze sequestrati da Hamas nell’assalto al festival musicale nel deserto, il 7 ottobre scorso. I loro corpi erano in un tunnel nell’area di Rafah. Il Forum dei famigliari degli ostaggi lancia l’appello per uno sciopero generale in Israele

Marco Guerra – Città del Vaticano

L’esercito israeliano ha trovato i corpi di sei ostaggi detenuti da Hamas, in un tunnel nella zona di Rafah a un chilometro dalla galleria dove era tenuto prigioniero Farhan al Qadi, liberato nei giorni scorsi.  Le Forze di difesa israeliane (Idf) riferiscono di aver recuperato i corpi sabato in un cunicolo a 20 metri sottoterra. 

L’identificazione dei corpi

I resti delle vittime sono stati riportati in Israele e nelle prime ore di domenica sono stati formalmente identificati. Si tratta di quattro uomini e due donne, cinque di loro sono stati sequestrati da Hamas nel corso dell’attacco del 7 ottobre al festival musicale nel deserto israeliano.  “L’esercito e lo Shin Bet hanno localizzato e recuperato i corpi degli ostaggi Carmel Gat, Eden Yerushalmi, Hersh Goldberg-Polin, Alexander Lobanov, Almog Sarusi e Ori Danino”, si legge in un comunicato del’Idf. Un portavoce dell’esercito israeliano ha successivamente spiegato che i sei ostaggi “sono stati crudelmente uccisi dai terroristi di Hamas poco prima che li raggiungessimo”.

Le prime reazioni

Il presidente di Israeliano, Isaac Herzog, ha dichiarato: “Il cuore di un’intera nazione è andato in frantumi”. Il ministro della Difesa Yoav Gallant  si è detto vicino alle famiglie e ha chiesto perdono, mentre l’ex ministro della Difesa, Benny Gantz, ha esortato il premier Benjamin Netanyahu a chiamare immediatamente i familiari delle vittime. Il primo ministro, dal canto suo, ha accusato Hamas di rifiutare il negoziato, perché “chi uccide gli ostaggi non vuole un accordo”.

I famigliari invocano lo sciopero

Dolore e indignazione vengono espressi dal Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi, che invoca uno sciopero generale in Israele per domani lunedì 2 settembre. “La leadership nazionale ha abbandonato gli ostaggi e questo è il momento per la leadership sociale, economica e locale di alzarsi per il bene delle famiglie dei rapiti, per il bene del pubblico e per il bene del valore della solidarietà e della responsabilità reciproca”, si legge in una nota del Forum, che invita a “chiudere l’economia domani”. “Il quartier generale delle famiglie degli ostaggi chiede ai responsabili dell’economia, dell’Histadrut e delle amministrazioni locali di chiudere l’economia e lo Stato domani per fare pressione sull’esecutivo e sul primo ministro affinché fermino l’abbandono e salvino gli ostaggi vivi”, affermano ancora le famiglie degli ostaggi.

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