Gaza, sale il numero dei morti. Israele lancia una nuova operazione su Rafah

Vatican News

Sono arrivate a circa 3.500, secondo Hamas, le vittime dei bombardamenti israeliani. Appello di Qatar, Egitto e Stati Uniti alle parti affinché accettino l’accordo di Biden e si permetta l’ingresso degli aiuti ai civili

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Sono 36.439, il 70% dei quali donne e bambini, i palestinesi uccisi nella guerra nella Striscia di Gaza da ottobre scorso. Il conteggio, fornito dal Ministero della sanità controllato da Hamas, non include i probabili 10.000 corpi attualmente sotto le macerie, impossibili da recuperare a causa dell’insicurezza o della mancanza di carburante. I bombardanti di Israele sono continuati per tutta la giornata di oggi, in diverse aree della Striscia. L’esercito israeliano ha annunciato quindi una nuova operazione a Rafah, all’interno del campo di Yabna, nella parte centrale della città, dove secondo l’Idf sarebbero stati uccisi diversi terroristi. Qatar, Egitto e Stati Uniti hanno lanciato un appello congiunto affinché le due parti “accettino l’accordo delineato da Biden”, un’intesa che, spiegano, “porterà sollievo immediato alla gente di Gaza, agli ostaggi e alle loro famiglie”, offrendo una tabella di marcia per la fine del conflitto. Da parte israeliana si intende accettare la road map presentata da Biden, che – fanno sapere fonti del premier Netanyahu – non viene ritenuto “un buon accordo” da Israele che, però, vuole “il rilascio degli ostaggi”. Per quanto riguarda Hamas, pur considerando “positive” le parole di Biden, tuttavia ritiene necessario un “accordo completo con un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze israeliane da Gaza e la ricostruzione”.

La speranza di riaprire il valico di Rafah

La Nazioni Unite intanto avvertono che a Gaza non c’è più alcun luogo sicuro, e lanciano l’appello sul rischio di carestia nel territorio palestinese dove la maggior parte dei circa 2,4 milioni di abitanti è stata sfollata. Israele parla di 1.858 camion in una settimana entrati con cibo, acqua, materiale sanitario e strutture di ricovero, passati dal valico di Kerem Shalom, nel sud della Striscia, e da quello di Erez occidentale nel nord. Oggi al Cairo, si prevede un incontro tra delegazioni di Egitto, di Israele e Usa, nel tentativo di far riaprire il valico di Rafah, unico valico umanitario chiuso da quando Israele ha occupato la parte palestinese il 7 maggio, e permettere così l’arrivo di aiuti nella Striscia di Gaza.