Il conflitto tra Israele e Hamas sta avendo drammatiche e gravissime ricadute umanitarie. Oggi la visita in Israele della leader europea Ursula Von der Leyen. Forte il rischio di un allargamento del conflitto
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
A quasi una settimana dal micidiale attacco di Hamas contro Israele proseguono i combattimenti con lanci di razzi e bombardamenti da e verso la Striscia di Gaza: 750 gli obiettivi colpiti dall’aviazione israeliana nella notte scorsa, mentre nel pomeriggio le sirene d’allarme sono tornate in funzione a Tel Aviv e in altre città israeliane a causa del lancio di numerosi razzi dal territorio palestinese. Colpiti diversi obiettivi. Il bombardamento è stato confermato via Telegram dalla Brigate Al-Qassam, braccio armato di Hamas, che hanno rivendicato l’attacco. Questa la cronaca dell’ultim’ora che fa presagire un’altra notte di scontri tra Israele e il movimento fondamentalista. Tutto questo mentre il nord della Striscia è praticamente assediato dai carri armati israeliani pronti ad avviare le operazioni di terra. Sarebbe, questa, la tragica evoluzione di un conflitto che ha già lasciato sul terreno 1200 morti da parte israeliana e 1800 da parte palestinese.
Lasciare Gaza!
E a Gaza si registra un imponente movimento di civili verso il sud. E’ stata dura la reazione delle agenzie dell’Onu all’ordine di evacuazione della capitale della Striscia impartito da Israele, mentre i miliziani di Hamas ostacolano la fuga dei civili. E, di fatto, gli spostamenti nella regione sono impossibili per anziani e ricoverati negli ospedali, anche perché, con la chiusura delle frontiere da parte israeliana, manca il carburante necessario agli spostamenti, oltre a generi di prima necessità. Molte le voci a livello internazionale che chiedono a Israele di non trasformare la legittima difesa in un’immotivata violenza contro i civili della Striscia di Gaza.
Piangere con le famiglie delle vittime
In un clima internazionale caotico inizia a muoversi anche la diplomazia. In Israele è arrivato in mattinata il segretario alla difesa americano, Lloyd Austin, e poco dopo è giunta la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. Nella visita al kibbutz di Kfar Aza, colpito dalla violenza brutale di Hamas, la leader ha sottolineato: “L’orrore di quanto è accaduto qui è indicibile. Abbiamo pianto con le famiglie delle vittime”.
Si combatte al nord
Il rischio di un allargamento del conflitto sta diventando giorno dopo giorno sempre più concreto. In Libano il gruppo sciita filoiraniano degli Hezbollah è in stato di mobilitazione. Oggi c’è stato uno scambio di colpi d’artiglieria. L’esercito israeliano ha colpito il territorio libanese. L’azione sarebbe in risposta ad un’esplosione alla barriera di sicurezza avvenuta al confine tra Israele e Libano. Un giornalista di al Jazeera è morto e altri tre sono rimasti feriti nel raid israeliano che ha coinvolto l’auto sulla quale viaggiavano i quattro. Lo ha reso noto la stessa emittente araba.