Gaza, Netanyahu: non tutti gli ostaggi torneranno a casa

Vatican News

Prosegue l’avanzata israeliana nella Striscia di Gaza. Le unità corazzate hanno raggiunto il sud della regione con l’obiettivo di snidare tutte le cellule di Hamas. Intanto ieri il premier israeliano Netanyahu ha avuto un incontro con i parenti degli ostaggi che sono ancora nelle mani dei miliziani

Giancarlo La Vella e Alessandro Guarasci – Città del Vaticano

“Non sarà possibile riavere tutti gli ostaggi”. Lapidarie le parole del capo del governo israeliano, Benjamin Netanyahu, rivolte ieri ai parenti delle decine di sequestrati ancora nelle mani di Hamas, rapiti il 7 ottobre scorso, il drammatico giorno dell’offensiva fondamentalista contro Israele. Nel colloquio si sono confrontati il dolore e le speranze di liberazione dei parenti dei sequestrati con la strategia bellica israeliana che, oltre alla liberazione dei rapiti, mira a smantellare totalmente le basi di Hamas.

Si estende il controllo israeliano della Striscia

Secondo notizie di intelligence molti i miliziani di Hamas che si nascondono nei numerosi tunnel del sottosuolo della Striscia di Gaza e si pensa che l’esercito israeliano potrebbe inondare le gallerie per far uscire allo scoperto i miliziani. Intanto i reparti corazzati israeliani sono arrivati nel centro di Khan Younis, nel sud della Striscia.

Sempre più grave l’emergenza umanitaria

L’avanzata a tenaglia israeliana, a sud e a nord della Striscia, sta rendendo impossibile portare aiuti ai profughi che non sanno più dove rifugiarsi. Secondo l’Onu e le agenzie delle Nazioni Unite sta per aprirsi nella Striscia di Gaza uno scenario infernale, a cui le operazioni umanitarie potrebbero non essere in grado di rispondere. L’allarme è stato lanciato ieri in prima persona dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. In particolare l’Unicef torna a ribadire che è impossibile” realizzare zone sicure nella Striscia di Gaza, dove possano trovare rifugio i civili palestinesi. Lo conferma ai microfoni di Radio Vaticana – Vatican News Andrea Iacomini di Unicef Italia.

Ascolta l’intervista ad Andrea Iacomini

Secondo i dati in possesso dell’organizzazione delle Nazioni Unite, afferma Iacomini, le vittime di questa guerra continuano ad essere in primo luogo donne e bambini. L’unicef denuncia anche gli orrori avvenuti il 7 ottobre scorso per mano di Hamas: uccisioni di civili, sequestri, abusi e violenze fisiche e sessuali.