Gaza, l’Onu approva una risoluzione per il cessate il fuoco

Vatican News

Il provvedimento, che ha visto l’astensione degli Stati Uniti, prevede una tregua nella Striscia e la liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Rigido Israele, che prosegue gli attacchi nell’area

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Quattordici voti a favore e astensione degli Stati Uniti. Per la prima volta, dopo mesi di paralisi nelle mosse internazionali, sul tavolo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu passa una risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza nel periodo del mese islamico del Ramadan, in cambio del rilascio “immediato e incondizionato” di tutti i sequestrati ancora nelle mani di Hamas. Washington, nelle precedenti sessioni per l’approvazione di altre risoluzioni, aveva bloccato ben tre testi di questo tipo, opponendosi proprio all’uso del termine “cessate il fuoco”. 

Opposizione di Israele

Mentre il gruppo islamico esulta, confermando la disponibilità a scambiare gli ostaggi pur rimanendo sulle proprie posizioni, la dichiarazione degli Usa di non ravvedere motivi per pensare a un genocidio in atto nella Striscia non rassicura certamente Israele, che considera l’astensione americana un danno ai suoi sforzi bellici e che precisa. “Non cesseremo il fuoco fino al ritorno degli ostaggi”. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, intanto, ha annullato la visita di una sua delegazione prevista a breve a Washington. Netto il giudizio del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, per il quale non attuare questa risoluzione sarebbe “imperdonabile”.

Il fuoco non si ferma

Intanto i raid aerei israeliani continuano a martellare Gaza. Il Ministero della Sanità di Hamas ha riferito di 70 morti durante la notte, di cui 13 in attacchi aerei vicino a Rafah, città all’estremità meridionale di Gaza, dove sono ammassati 1,5 milioni di palestinesi, la maggioranza dei quali sfollati a causa della violenza attuata nel resto del Paese.