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Gaza: continuano i bombardamenti e diminuiscono gli aiuti

450 gli obiettivi legati ad Hamas colpiti dall’esercito israeliano nelle ultime 24 ore, mentre l’Onu denuncia i pochi camion di beni necessari per la popolazione che arrivano nella Striscia: meno della metà di quanti arrivavano durante la tregua. 91 i soldati israeliani morti dall’inizio della guerra

Michele Raviart – Città del Vaticano

Continua l’emergenza umanitaria a Gaza, dove nella notte nuovi attacchi aerei israeliani hanno colpito 450 obiettivi nella Striscia, compreso il campo profughi di Jabalia e cinque persone sono state uccise in una casa nel campo profughi di Nuseirat. Per due ore è stata bombardata anche la città di Khan Yunis, a sud, dove avrebbe trovato rifugio il leader di Hamas Yehwa al-Sinwar.

Ridotto il numero degli aiuti umanitari

Ventuno gli ospedali che sono fuori servizio, secondo il governo di Gaza guidato da Hamas, con 287 operatori sanitari uccisi dal sette ottobre e 58 ambulanze distrutte. 114 i malati, tra cui 26 minori che sono statu evacuati nella capitale turca Ankara, grazie a un meccanismo d cooperazione trilaterale tra Turchia, Israele ed Egitto.  Solo 69 i camion di aiuti umanitari che sono oggi riusciti ad arrivare nelle Striscia, denuncia l’Onu. Una cifra molto al di sotto delle necessità individuate dalle comunità internazionale, se si tiene conto che durante la tregua di inizio dicembre ne entravano 200 al giorno.

Quasi cento soldati uccisi dall’inizio della guerra

Sono intanto 91 i soldati israeliani uccisi dall’inizio dei combattimenti via terra. Gli ultimi, due riservisti, sono morti questa mattina. Tra le vittime anche il figlio dell’ex capo dell’esercito Gadi Elsenkot, attualmente membro del gabinetto di guerra del Paese. 25 anni, è morto ieri nel nord di Gaza dopo essere stato gravemente ferito in seguito all’esplosione di un pozzo in una galleria. Sui media israeliani, poi, è stata diffusa un’immagine che vede decine di uomini seduti per terra su una strada, sotto il controllo dei soldati. Secondo i media sarebbero combattenti di Hamas arresi in massa all’esercito, ma per l’Euro-Mediterranian Human Rights Monitor sarebbero invece civili arrestati in modo arbitrario “Controlliamo chi è connesso ad Hamas e chi no, teniamo detenuti tutti e li interroghiamo”, ha spiegato il portavoce dell’esercito.

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