Nuova notte di raid mentre continuano gli attacchi contro gli islamisti che governano la Striscia. Oltre cinquanta i morti in un campo profughi. Polemiche in Israele per le dichiarazioni del ministro della tradizione ebraica che ha parlato di atomica su Gaza. Colloqui tra Blinken e Abu Mazen
Michele Raviart – Città del Vaticano
Nuova notte di bombardamenti a Gaza dove, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno 51 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite da un raid israeliano sul campo profughi di Maghazi, al centro della Striscia. Scontri anche in Cisgiordania, dove due palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano durante delle manifestazioni ad Abu Dis, in cui sono state ferite anche sei persone di cui due ferite.
Colpiti oltre 2500 obiettivi legati a Hamas
In tutto dall’inizio della guerra, spiega il portavoce dell’esercito israeliano, sono stati oltre 2500 gli obiettivi riconducibili alle attività terroristiche di Hamas colpiti dagli israeliani “via terra, via mare e dal cielo”. In queste ore, ha aggiunto, i soldati stanno continuando “ad eliminare terroristi in combattimenti ravvicinati e attacchi aerei sulle infrastrutture di Hamas, depositi di armi, posti di osservazione e centri di comando e di controllo nella Striscia”. Lo stesso gruppo islamista denuncia il bombardamento di tre scuole.
Sospeso il ministro israeliano per la tradizione ebraica
Il premier Netanyahu, intanto, ha sospeso il ministro per la tradizione ebraica Amichay Eliahu dopo che in un’intervista non aveva escluso il ricorso alle armi atomiche su Gaza. Il leader del suo partito “potere ebraico” Ben Gvir ha commentato dicendo fosse una metafora e ha ribadito che “è comunque chiaro a tutti che occorre distruggere Hamas e riportare gli ostaggi a casa”.
Biden ottimista su una possibile tregua umanitaria
Sul piano diplomatico il Segretario di Stato degli Stati Uniti Anthony Blinken ha incontrato per la prima volte il presidente palestinese Mahmud Abbas. Il presidente Joe Biden, rivolgendosi ai giornalisti, ha lasciato intendere che ci siano dei passi in avanti per una pausa umanitaria a Gaza.