Gaza, arrivati i primi aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah

Vatican News

L’Onu chiede una tregua, mentre l’Unicef denuncia che sarebbero stati 1.600 i bambini uccisi in seguito ai bombardamenti nella città palestinese. La comunità cattolica ha deciso di restare a Gaza, come le suore Missionarie della Carità rimaste accanto ai bambini disabili, ai malati e ai poveri

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Sono transitati, nel valico di Rafah, i primi camion con medicine e cibo per la popolazione della Striscia di Gaza. Dopo il passaggio del convoglio, il valico è stato nuovamente chiuso. Con un accorato appello per una tregua umanitaria si è aperto intanto al Cairo il “Forum dell’Egitto per la pace”. A lanciarlo è stato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ricordando che oltre il confine almeno due milioni di persone necessitano di aiuti. “È ora di porre fine a questo incubo che minaccia i bambini”, ha aggiunto Guterres. Secondo l’Unicef sarebbero “oltre 1.600 i bambini uccisi in due settimane di bombardamenti a Gaza”. Più di 4.200 altri sarebbero stati feriti. “L’uccisione e la mutilazione di bambini, gli attacchi su ospedali e scuole e la negazione dell’accesso umanitario costituiscono gravi violazioni dei diritti dei bambini. L’umanità deve prevalere”, ha dichiarato Adele Khodr, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa.

Le Missionarie della Carità accanto a bambini disabili e malati

La comunità cristiana ha scelto di restare a Gaza. Nella chiesa cattolica di Gaza sono state accolte complessivamente più di 500 persone. La presenza di bambini disabili, di anziani malati e di feriti, tra cui quelli sopravvissuti al raid che ha colpito una parte della chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, rende la situazione ancora più critica. Il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, in un’intervista al Tg2000, ha sottolineato che nessun luogo nella Striscia di Gaza è al sicuro. “Nonostante tutto – ha detto il porporato – riescono a mantenere una fede salda”. Le suore Missionarie della Carità hanno deciso di rimanere a Gaza per restare accanto ai bambini disabili, ai malati e ai poveri affidati alle loro cure. Suor M. Joseph Michael, superiora delle Missionarie della Carità (comunemente note come Suore di Madre Teresa) ha parlato al telefono con le religiose rimaste nella città palestinese: “mi ha colpito la loro calma”. “Siamo nelle mani del Signore”, hanno sottolineato le tre religiose parlando con suor M. Joseph Michael.

Oltre 700 mila sfollati dal nord di Gaza

L’esercito israeliano ha reso noto che sono 210 gli ostaggi in mano ad Hamas. E sono circa 700 mila gli sfollati che dal nord si sono trasferiti nel sud di Gaza. Fonti militari israeliane hanno infine riferito che sono stati 450 i palestinesi affiliati di Hamas arrestati in Cisgiordania dall’inizio della guerra.