Gallagher in Bosnia ed Erzegovina: i leader religiosi siano custodi di pace

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Il pensiero ai giovani della Bosnia ed Erzegovina e, in particolare, ai giovani ucraini, “nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura” e “di tante altre parti del mondo che si adoperano per realizzare sogni di pace”, ha accompagnato il viaggio di monsignor Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, in Bosnia ed Erzegovina del 17-20 marzo. L’arcivescovo è giunto a Sarajevo giovedì scorso, accompagnato da monsignor Janusz Błachowiak, consigliere di Nunziatura in servizio presso la Segreteria di Stato.  

Incontro con il ministro degli Esteri

Dopo l’arrivo in aeroporto, accolto da una delegazione, Gallagher ha avuto un incontro bilaterale con il ministro degli Esteri, Bisera Turković, che aveva invitato il presule a visitare il Paese nel novembre scorso. Cordiali i colloqui, svoltisi anche nel quadro del prossimo trentesimo anniversario dello stabilimento dei rapporti diplomatici. In particolare, è stato espresso apprezzamento per le positive relazioni bilaterali e per il contributo della Chiesa locale alla società della Bosnia ed Erzegovina. In questo contesto, si è parlato, in modo particolare, dell’implementazione degli Accordi firmati tra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina e della situazione della comunità cattolica. Gallagher e il suo omologo si sono poi soffermati sulla realtà interna del Paese, ribadendo la necessità di promuovere l’uguaglianza giuridico-sociale di tutti i cittadini appartenenti a ciascun popolo costitutivo, nonché l’importanza del dialogo per uscire dall’attuale crisi istituzionale, traendo lezioni dal passato non tanto lontano. Non è mancato il focus su alcune questioni regionali, tra cui la situazione nei Paesi dei Balcani occidentali, l’allargamento all’Unione Europea, la guerra in Ucraina, nonché la situazione dei migranti e dei rifugiati. Infine, è stato ribadito il sostengo alla Bosnia ed Erzegovina da parte della Santa Sede nel cammino verso la piena unità della famiglia dei popoli europei.

Messa “per la pace” a Sarajevo

Lo stesso giorno, in Nunziatura, monsignor Gallagher ha incontrato l’alto rappresentante per la Bosnia ed Erzegovina, Christian Schmidt, e Angelina Eichhorst, direttrice per l’Europa e l’Asia Centrale presso il Servizio Europeo per l’Azione esterna, accompagnata dall’ambasciatore dell’Unione Europea a Sarajevo, Johann Sattler. Successivamente, il segretario per i Rapporti con gli Stati ha celebrato la Messa “per la pace” nella Cattedrale di Sarajevo, ricordando nell’omelia che la Bosnia ed Erzegovina, terra in cui si incontrano e, talvolta, si scontrano diverse culture e tradizioni, ha particolarmente bisogno del dono della pace e di costruttori della pace. Il primo giorno di viaggio si è concluso con una cena offerta dal ministro Turković, a cui hanno partecipato funzionari del Ministero e rappresentanti della Chiesa locale.

Un pensiero ai giovani “costruttori di ponti”

La giornata di venerdì 18 marzo, ha visto invece una serie di incontri bilaterali con i membri della Presidenza Collegiale della Bosnia ed Erzegovina, con Zoran Tegeltija, presidente del Consiglio dei Ministri, con alcuni rappresentanti dell’Assemblea Parlamentare. Dopo l’arrivo a Banja Luka, nell’episcopio, Gallagher ha incontrato laa presidente della Repubblica Serba, Željka Cvijanović, accompagnata dai suoi collaboratori. Successivamente, ha celebrato la Santa Messa “per la riconciliazione” nella Cattedrale rivolgendo un pensiero ai giovani di ogni Paese, in particolare gli ucraini: “I giovani, che sono il futuro di questo Paese, di questa Chiesa, del mondo intero, sono costruttori di ponti di riconciliazione, sono invitati, perciò, accompagnati dalle autorità civili ed ecclesiastiche, a non scoraggiarsi ed a moltiplicare le iniziative per far crescere il clima di riconciliazione, di incontro e di pace”, ha detto nell’omelia.

Dialogo ecumenico e interreligioso

Sabato 19 marzo, il segretario per i Rapporti con gli Stati ha tenuto in Nunziatura un incontro con i rappresentanti delle Chiese cristiane e di altre confessioni religiose. Citando Papa Francesco, il presule ha ricordato che i leader religiosi sono i primi custodi della pace in Bosnia ed Erzegovina, e ha auspicato che il dialogo tra le Comunità religiose in questo Paese ricostruisca e mantenga i ponti esistenti, l’unica struttura capace di tenerci vivi e di garantirci un futuro, non scoraggiandoci per le difficoltà, che possono talvolta sorgere. A loro volta, i partecipanti hanno espresso il loro desiderio di recarsi a Roma per visitare il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ed il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

In seguito, monsignor Gallagher ha visitato il Centro di accoglienza temporaneo a Ušivak, incontrando alcuni rifugiati. Nel pomeriggio, giungendo a Mostar, ha incontrato, nell’episcopio, il sindaco Mario Kordić e poi i vescovi della Bosnia ed Erzegovina, i quali hanno presentato il lavoro pastorale della Chiesa locale, l’impegno ecumenico e interreligioso, nonché alcune sfide come, per esempio, l’emigrazione dei cattolici. Inoltre, i presuli hanno espresso il loro forte sostegno all’integrazione europea della Bosnia ed Erzegovina.

Tappa a Medjugorje

La sera, vi è stata la celebrazione eucaristica nella Cattedrale, in occasione della solennità di San Giuseppe, Patrono della Diocesi di Mostar-Duvno. La Cattedrale era gremita di fedeli: oltre al locale episcopato, erano presenti alcuni vescovi della vicina Croazia e del Montenegro, numerose religiose e religiosi. “Stasera, vogliamo chiedere a San Giuseppe che ci dia la capacità di sognare, saldi ‘nella speranza contro ogni speranza’. Quando sogniamo cose grandi, ci avviciniamo al sogno di Dio, cioè alle cose che Dio sogna su di noi, e finiscono le divisioni nella società e anche quelle all’interno della Chiesa”, ha affermato durante la celebrazione Gallagher. Infine, domenica 20 marzo, ha raggiunto Medjugorje per un incontro di cortesia con monsignor Aldo Cavalli, visitatore apostolico per la parrocchia di Medjugorje, accompagnato da fra’ Miljenko Šteko, provinciale dei Frati Minori dell’Erzegovina, e dalla Comunità dei Religiosi francescani della menzionata parrocchia. Gallagher ha visitato la chiesa parrocchiale, nonché alcune strutture pastorali. Dopodiché si è recato a Spalato e, in attesa del volo di ritorno, ha incontrato monsignor Marin Barišić, arcivescovo di Split-Makarska, alla presenza del nunzio Giorgio Lingua.  In serata, quindi, il rientro in Vaticano.