Chiesa Cattolica – Italiana

Gallagher in Albania, il vescovo Meta: segno di cura per il nostro Paese

Il pastore di Rrëshen e segretario della locale Conferenza episcopale commenta il viaggio al via oggi del segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati: “Quella albanese è una Chiesa di martiri e che intende vivere insieme a tutta la Chiesa universale nella dimensione missionaria e sinodale”

Don Davide Djudjaj – Città del Vaticano

Giunge oggi in Albania il segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, monsignor Paul R. Gallagher. Il significato di questo viaggio lo illustra monsignor Gjergj Meta, vescovo di Rrëshen e segretario della Conferenza episcopale dell’Albania.

Eccellenza, qual è per voi il significato di questa visita? 

Per la nostra popolazione e la nostra Chiesa, questo è un evento importante che ci dice tutta l’attenzione e la cura del Santo Padre per l’Albania. Una cura e un’attenzione che la Santa Sede ha espresso in tanti modi durante tutti questi anni, sia con la visita di due Pontefici sia, continuamente, con gesti come quelli del Papa durante la crisi del terremoto del 2019 e la pandemia, in cui è stato vicino alla nostra popolazione e alla nostra Chiesa in modo concreto.

Domani, domenica 19 marzo, monsignor Gallagher celebrerà la Messa nella Cattedrale di Rrëshen

Da parte della gente c’è attesa per questo evento importante: sicuramente saranno in tanti ad accoglierlo nella Cattedrale di Rrëshen. A questa celebrazione saranno presenti i sacerdoti, le religiose e i vescovi. La diocesi di Rrëshen è una diocesi in periferia: anche se è estesa, di per sé ha numeri piccoli per quanto riguarda la presenza di fedeli, preti e religiosi, ma è comunque una Chiesa che è viva e che cerca ci vivere un Vangelo di vicinanza alle persone, in una situazione in cui la povertà e lo spopolamento hanno creato molti disagi. È una Chiesa che intende vivere insieme a tutta la Chiesa universale, in modo particolare nella sua dimensione missionaria e anche sinodale della Chiesa come indica Papa Francesco per la Chiesa di oggi e del futuro.

Una Chiesa fatta anche di tanti martiri…

Sì, anche la diocesi di Rrëshen ha i suoi martiri, tra i quali Maria Tuci, una giovane novizia stimmatina, che donò la sua vita per la fede e fu martirizzata proprio in odium fidei. Durante la celebrazione saranno i familiari di Maria Tuci che porteranno le offerte. Noi siamo sicuri che questa visita porterà dei frutti per la nostra Chiesa locale e anche per la nostra Conferenza episcopale. Domenica monsignor Gallagher incontrerà anche i vescovi, con i quali discuterà alcune questioni e sfide per la Chiesa cattolica qui in Albania. Siamo felici per questa visita in Albania.

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