Il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali riceve il dottorato honoris causa presso l’Université Catholique d’Afrique Centrale a Yaoundé, in Camerun. Nel suo intervento passa in rassegna le intese ratificate tra la Santa Sede e i Paesi del Vecchio Continente, a beneficio delle “libertà ecclesiastiche” e volte a preservare “il bene comune”, soprattutto dei più fragili
Il ruolo della Chiesa nella diplomazia internazionaleBenefici immediati e in prospettiva
Monsignor Gallagher ha poi inquadrato i benefici dell’accordo-quadro del 2014 su due livelli: quello “immediato” e quello “prospettico”. “Nel breve periodo, l’intesa ha riaffermato con forza l’attaccamento delle parti alla libertà religiosa come quadro essenziale dell’azione della Chiesa in Camerun”, ha detto l’arcivescovo, mentre “dal punto di vista prospettico, esso consente alla comunità ecclesiale di precisare i principi e le disposizioni giuridiche riguardanti i suoi rapporti e la sua collaborazione con lo Stato camerunense”.
Le dinamiche dell’accordo
Tra i punti “essenziali” dell’accordo, ha sottolineato ancora il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, figurano il “riconoscimento” delle varie personalità giuridiche, la “semplificazione della procedura di acquisizione” delle stesse, l’autonomia della Chiesa in settori come l’istiuzione, divisione o soppressione di enti ecclesiastici e le nomine, trasferimenti ed accettazione delle dimissioni dei vescovi. Inoltre, l’accordo impegna la Chiesa “al servizio dello sviluppo integrale e per il bene di tutti, creando istituzioni adeguate con personalità giuridica in diritto camerunese”.
I benefici per le comunità locali
Concludendo il suo intervento, monsignor Paul Richard Gallagher ha sottolineato che “la diplomazia della Santa Sede rappresenta un servizio alla Chiesa e all’umanità, con le sue fragilità”. Essa è la base per il mantenimento delle “libertà ecclesiastiche”, protette da eventuali “cambiamenti politici” nei vari Paesi, ed è una risorsa fondamentale per le comunità locali, che possono così promuovere i loro impegni apostolici a favore della persona umana.
A servizio dei più fragili
“Tutti gli Stati devono riscoprire uno spirito di servizio con l’intenzione di costruire una solidarietà globale che si esprima concretamente nell’aiutare coloro che soffrono”, aveva dichiarato Gallagher in occasione della Settimana di Alto-Livello alla 78ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 settembre 2023. Richiamando quell’intervento, l’arcivescovo ha auspicato che anche l’Accordo-quadro siglato con il Camerun, nel suo decimo anniversario, porti “sempre più frutti per il benessere dei cristiani e dei cittadini di questo nobile Paese, il Camerun, ma soprattutto per i più fragili”.