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G7 Ambiente, accordo per l’uscita dal carbone. Appello dei giovani ai ministri

Al vertice in corso a Torino, raggiunta l’intesa per lo stop alle centrali inquinanti entro il 2035. I ragazzi scrivono ai rappresentanti dei governi: nessuno va lasciato indietro a partire dai migranti climatici

Vatican News

“È la prima volta che accade” e non era avvenuto neanche alla Cop28 di Dubai a fine 2023. Con questa frase il commissario Ue all’Ambiente Wopke Hoekstra ha commentato l’accordo raggiunto per l’uscita dal carbone prima metà del 2030, durante i lavori del G7 Ambiente in corso alla Reggia di Venaria a Torino. L’intesa è contenuta nel documento approvato al termine della riunione plenaria di oggi e dal vertice iniziato ieri e in programma fino a oggi, 30 aprile, emerge anche l’impegno dei Paesi a promuovere e sostenere l’utilizzo dell’energia da fusione nucleare, nonché la nascita della Coalizione del G7 per l’acqua, con l’obiettivo di affrontare con “strategie comuni” la crisi idrica globale.

La delegazione che ha consegnato il documento dei giovani al G7 Ambiente

I giovani: chiediamo risposte sulla crisi climatica

Anche i giovani di muovono per far arrivare voci e proposte sul tavolo dei grandi e ieri è stato consegnato a Mario Antonio Scino, capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e a Francesco Corvaro, inviato speciale del governo italiano per il Cambiamento climatico – l’appello dei ragazzi e ragazze che nella scorsa Giornata mondiale della Terra si sono riuniti negli Stati Generali dell’Ambiente per Giovani. L’iniziativa, organizzata da Earth Day Italia in collaborazione con la Regione Piemonte ed Environment Park, ha coinvolto 500 giovani che tra Roma – durante il Villaggio per la Terra del 18-21 aprile – e Torino, ospitati dall’Environment Park, si sono confrontati su Energia, Economia circolare, Acqua e Azione climatica.

Uomo e ambiente, unica tutela

Nel documento dei giovani – consegnato a Venaria da una delegazione composta da Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, Stefania Crotta, direttore Ambiente, Energia e Territorio Regione Piemonte, Matteo Beccuti, ad di Environment Park, e Pietro Salussoglia studente del Politecnico  di Torino – si chiede esplicitamente ai Paesi impegnati nel G7 di “imprimere – informa una nota – una svolta alle politiche per il clima, che coinvolga attivamente tutte le componenti sociali in quella che è l’unica battaglia che valga la pena combattere insieme”. “Ci aspettiamo – spiegano i ragazzi – che al G7 e nei successivi incontri internazionali, l’Italia si impegni a promuovere una visione olistica della tutela ambientale, riconoscendo la sua interconnessione con altri aspetti cruciali della società e della politica globale”.

Appello per i migranti climatici

Tra le questioni analizzate, una sottolineatura viene fatta sul tema dei “migranti climatici”, tanto numerosi e in crescita quanto, si rileva, “”scarsamente riconosciuti dal diritto internazionale”. Le migrazioni climatiche, si legge nella nota, “sono il risultato di una complessa interazione tra cambiamenti ambientali, conflitti armati, povertà e violazioni dei diritti umani”, con la sempre maggiore frequenza di disastri naturali che costringe “sempre più persone a migrare in cerca di condizioni di vita più sicure e sostenibili”. Per tutti loro, si afferma, è necessario costruire un sistema di accoglienza e integrazione che li aiuti nell’accesso ai servizi essenziali e alla protezione legale, contro ogni forma di discriminazione.

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