Esequie di Stato e lutto nazionale in Italia per l’ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia, scomparso il 12 giugno a 86 anni. Presenti nel Duomo ambasciatori, capi di Stato e di governo di molti Paesi. Berlusconi sarà cremato e poi tumulato nel monumento funerario di Villa San Martino ad Arcore
Luca Collodi – Milano
Erano duemila le persone che hanno partecipato nel Duomo di Milano alle esequie di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia e quattro volte presidente del Consiglio italiano, scomparso a 86 anni lo scorso 12 giugno, a causa dell’aggravarsi della malattia con cui combatteva da tempo. Ventimila le persone che hanno seguito i funerali di Stato nella piazza davanti ai quattro maxischermi. Sul sagrato sono arrivate decine di corone di fiori, tra le quali quella del Comune di Roma, dello Stato di Israele e del Kuwait. Nel giorno di lutto nazionale in Italia, Milano ha ospitato leader internazionali, capi di Stato e di governo e tanta gente comune, molti con le maglie e le sciarpe di Milan e Monza. Il feretro prima di arrivare in Duomo da Arcore, ha attraversato il capoluogo lombardo accompagnato dal saluto della gente lungo le strade.
Le autorità
Presente ai funerali il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, in rappresentanza della Commissione europea. Al gran completo il governo italiano, guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tra i leader delle forze di opposizione la segretaria del Pd, Schlein, poi Matteo Renzi e Carlo Calenda. Assente Romano Prodi, per la improvvisa perdita della moglie, Flavia Franzoni. L’Ucraina è stata rappresentata dal console generale di Milano.
I desideri dell’uomo
“Che cosa si può dire di un uomo?”, si è chiesto l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, durante l’omelia. “L’uomo è un insieme di desideri. Un desiderio di vita piena, un desiderio di amore, un desiderio di gioia e felicità che trovano in Dio il suo giudizio e il suo compimento”. “Vivere è non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, alle critiche e continuare a sorridere anche quando le forze si esauriscono”, ha aggiunto il presule. “Amare è sperare, affidarsi, arrendersi… Essere contento è godere il bello della vita e sperimentare che la gioia è precaria. Fino a sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della stessa gioia”.
La vita umana
“Silvio Berlusconi”, ha proseguito ancora Delpini, “è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. E questo lo ha sottoposto a critiche e apprezzamenti”. Ma in questo momento di congedo e di preghiera che possiamo dire? Che è stato un uomo: con un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora ne celebriamo il mistero del compimento, davanti a Dio”.