Fratellanza umana, Al-Tayyeb: abbiamo un gran bisogno di amicizia e solidarietà

Vatican News

Antonella Palermo – Città del Vaticano

“Questa celebrazione significa la ricerca di un mondo migliore in cui prevalga lo spirito di tolleranza, fraternità, solidarietà e collaborazione”. Lo afferma il professor Ahmad At-Tayyeb, Grande Imam di Al-Azhar, Presidente del Consiglio musulmano degli anziani in un videomessaggio diffuso oggi, Giornata internazionale della Fratellanza umana. Una commemorazione – spiega – che “indica anche una speranza di fornire strumenti efficaci per affrontare le crisi e le sfide dell’umanità”, guardando in particolare ai vulnerabili – orfani, poveri, sfollati , chi soffre per la durezza della vita – ma anche chi ha il cuore indurito da una disponibilità di ricchezza con cui esercita autorità e potere.

Oltre i pregiudizi

Al-Tayyeb parla dei vulnerabili come “vittime del materialismo moderno in tutto il suo concomitante eccessivo egoismo” e insiste sul rischio dell’idolatria dell’uomo e delle sue “inclinazioni individualiste”. Poi, il saluto del Grande Imam “al mio caro fratello Francesco”, che definisce “compagno incessantemente coraggioso sulla via della fraternità e della pace”. Il leader di Al-Azhar esprime profondo apprezzamento allo sceicco Mohammed Bin Zayed, “che segue le orme caritatevoli di suo padre”, elogia lo sforzo di promozione del Documento sulla Fratellanza Umana e “l’autentico e sincero sostegno alle iniziative per sostenerlo” nel mondo. Ricorda che il testo è frutto della comune convinzione circa l’importanza della comprensione reciproca tra i seguaci delle religioni, senza esclusione dei non credenti, ed evidenzia il fine con cui è stato redatto: “Sbarazzarsi dei pregiudizi e dei conflitti che spesso portano a spargimento di sangue e guerre tra le persone, in particolare tra i seguaci della stessa religione e i credenti in una stessa fede”. “E’ come un sogno irrealizzabile che si realizza”, precisa Al-Tayyeb, ricordando che ‘tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle’, come sostenuto dal Profeta Maometto nelle sue preghiere.

La paura per la pandemia allerti le coscienze intorpidite

Il Grande Imam ricoda inoltre che questa Giornata internazionale si colloca ancora sulla scia della pandemia e dice di sperare che la paura che aleggia sul mondo serva ad allertare le “coscienze intorpidite e le anime arroganti”, a spronare alla solidarietà con quanti, leader sinceri e saggi, intendono liberare l’umanità dalle crisi che ne conseguono. “Sono abbastanza sicuro – afferma – che il mondo, in tutte le razze e denominazioni, specialmente chi è chiamato a predere decisioni a livello internazionali, le figure religiose e i principali intellettuali, saranno in grado, a Dio piacendo, di superare queste difficili crisi e di alleviare le sofferenze, solo se – sottolinea – saranno all’altezza delle loro responsabilità”. Poi, ancora, il Grande Imam porge il saluto ai membri del Comitato Superiore di Fratellanza Umana, “che continuano a lavorare giorno e notte per attuare gli obiettivi di quel nobile documento, lanciando numerose iniziative”, che trascendono differenze, confini e particolarità. Plaude al loro impegno e li incoraggia a proseguire in collaborazione con tutti i partner per raggiungere questo “nobile obiettivo”. La speranza è che possano sempre essere “come un raggio di speranza e una fonte di costante ispirazione per tutti coloro che camminano su questa spinosa strada”.

L’impegno a rimuovere gli stimoli che portano all’odio e ai conflitti

“Abbiamo intrapreso questo cammino nella speranza di un mondo nuovo, libero da guerre e conflitti, dove i timorosi e i poveri siano rassicurati e sostenuti, i vulnerabili protetti e la giustizia amministrata”, continua nel suo videomessaggio Al-Tayyeb. “E, anche se siamo certi che i nostri obiettivi sono ben lungi dall’essere accessibili in un mondo percorso da conflitti senza limiti, e dato che tali obiettivi sono inaccettabili per i guerrafondai, tuttavia – dichiara l’Imam di Al-Azhar – prendere la strada della pace è predestinato per tutti i credenti in Dio”.  Non importa, sostiene, quanto pesanti possano essere gli ostacoli e concludecon l’impegno personale a “rimuovere tutti gli stimoli di odio, conflitti e guerre. Abbiamo davvero un gran bisogno di amicizia, cooperazione e solidarietà per affrontare le vere sfide che minacciano l’umanità e compromettono la sua stabilità”.