Francia, un secolo e mezzo di pellegrinaggi nazionali a Lourdes

Vatican News

“Insieme costruiamo sulla roccia” è il tema del tradizionale appuntamento nel Santuario mariano ai piedi dei Pirenei, quest’anno in programma dall’11 al 16 agosto. Il rettore, padre Michel Daubanes: dopo la pandemia c’è un nuovo entusiasmo fra i pellegrini, stiamo sviluppando un approccio sinodale a questa esperienza

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Compie 150 anni il pellegrinaggio nazionale francese al Santuario di Lourdes, che ogni anno, in occasione della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, raduna, intorno alla grotta di Massabielle, dalle 6 alle 10 mila persone. Iniziato l’11 agosto, l’evento, sul tema “Insieme, costruiamo sulla roccia”, si conclude oggi. I cinque giorni del pellegrinaggio, sempre orientato all’accompagnamento dei malati, costantemente al centro delle attenzioni del Santuario, sono stati pensati per offrire anche un ampio spazio di riflessione attraverso la presenza di diversi relatori. Fra gli argomenti proposti i pellegrinaggi storici, il Sinodo sulla sinodalità, il fine vita, la cura dell’ambiente.

Grazie ai momenti di scambio e di dialogo, il pellegrinaggio nazionale francese e il Santuario mariano di Lourdes diventano un importante canale di comunicazione tra la Chiesa e i fedeli. Radio Vaticana – Vatican news ne ha parlato con padre Michel Daubanes, rettore del Santuario.

Ascolta l’intervista in lingua originale a padre Michel Daubanes

Quest’anno nel Santuario sono ricominciati i flussi pre-Covid?

Nel complesso, riscontriamo cifre molto incoraggianti. A volte con sorprese molto belle, come ad esempio a febbraio con la festa della Madonna di Lourdes, durante la quale abbiamo avuto un numero di pellegrini davvero impressionante. Quindi stiamo tornando ai numeri che registravamo prima del Covid e pensiamo di superarli nei mesi e negli anni a venire.

Nel 2023 si ricorda il 150.mo anniversario del pellegrinaggio nazionale. Quali sono le particolarità di questa ricorrenza e come la sta celebrando il Santuario?

Se questo è il 150.mo per i pellegrini, per me è il primo, da quando sono stato nominato rettore l’1 settembre 2022. Sto scoprendo questo bel pellegrinaggio. Come specificità c’è il fatto che è parte del tema pastorale del Santuario, che è l’invito della Vergine a Bernadette a costruire una cappella, una Chiesa sulla roccia che è Cristo. C’è questo desiderio di costruire insieme, come pietre vive, per edificare l’edificio che costituisce la comunità cristiana ben al di là dell’edificio stesso. Ci sono conferenze, varie catechesi e altri momenti. C’è anche spazio per gli Ospedalieri dell’Associazione Nostra Signora della Salute, con una priorità per i malati. Insisto molto su questo aspetto, perché è molto caratteristico del Santuario. La specificità di quest’anno è forse l’entusiasmo ritrovato dai pellegrini. Abbiamo anche gruppi di giovani della Gmg che si è appena svolta. C’è gioia, c’è entusiasmo, c’è fede rinnovata! E questo è molto bello.

Il programma è ricco con tanti temi, vengono affrontate anche questioni ambientali o di fine vita. Lourdes è un canale privilegiato di comunicazione tra la Chiesa e i fedeli?

Ne sono convinto. Le proposte di questi convegni, con le testimonianze, permettono di allargare effettivamente l’orizzonte di ciascuno, fornendo risposte alle domande della società di oggi, che sono le domande di oggi. Le domande della società di oggi ci giungono in molti modi e rispondiamo collettivamente o individualmente. Come confessore, posso attestare che tutte queste domande giungono con forza nella cappella delle confessioni e che, di fatto, rispondiamo con umiltà offrendo elementi di discernimento. Cerchiamo davvero di fare in modo che la comunicazione avvenga, che si possa educare alla consapevolezza dei tanti problemi che si presentano oggi. E penso che ci sia anche una sinodalità interna al Santuario. Abbiamo un progetto di investimento decennale, che è stato abbozzato dal mio predecessore e voglio renderlo un vero approccio sinodale in cui tutti siano mobilitati. Dopo la pandemia di Covid, eravamo segnati, feriti, da un certo isolamento. Si tratta di ravvivare un entusiasmo per la Chiesa che sia veramente sinodale.

Lourdes è per sua stessa essenza sinodale?

Esattamente. Che si tratti di una donna delle pulizie, del direttore, del rettore, di un cappellano, tutti contribuiscono al benessere dei pellegrini, che ripartono dal Santuario davvero con il sorriso sul volto, la gioia nel cuore, perché la fede è stata veramente nutrita. Contribuiamo tutti a questo, chiunque di noi. E questo è molto bello!