Michele Raviart – Città del Vaticano
Guerra in Ucraina, posizionamento in Europa, economia e ambiente. Sono stati questi alcuni dei temi del dibattito televisivo che, a quattro giorni dal voto, ha visto confrontarsi il presidente uscente Emmanuel Macron e la leader del Rassemblement Nationale Marine Le Pen, candidati presidenziali al secondo turno.
15 milioni gli spettatori davanti la tv
Oltre due ore e quarantacinque minuti di dibattito, andato in onda sui canali TF1 e France 2, per un nuovo faccia a faccia tra i due candidati dopo quello del 2017 e che è stato seguito da oltre 15 milioni di spettatori.“Ho cercato di prendere buone decisioni”, ha detto Macron riferendosi alla gestione della pandemia e “voglio continuare a farlo per rendere la Francia più indipendente e più forte” e “per migliorare la vita quotidiana dei nostri concittadini”. “Se mi faranno l’onore di essere eletta sarò la presidente della rinascita democratica, della sicurezza, dell’istruzione, della sanità ovunque e per tutti, della pace civile”, la risposta di Marine Le Pen.
La guerra in Ucraina e i rapporti con la Russia
Entrambi hanno ribadito solidarietà al popolo ucraino. Per Macron “il ruolo della Francia e dell’Ue è quello di supportare Kiev” e Parigi deve “sostenere gli ucraini con le armi, finanziariamente e con l’accoglienza”, evitando che il confitto si allarghi e manifestando la necessità di “far ragionare Mosca”. “Solidarietà assoluta al popolo ucraino” per “’un’aggressione inammissibile” è arrivata anche da Le Pen, che si è detta in disaccordo con le sanzioni sul gas e sul petrolio russo. “Non penso sia un buon metedo, non farò male alla Russia, che venderà ad altri Paesi, mentre farà molto male alla Francia”, ha spiegato”. Su questo tema il presidente uscente ha ricordato come Le Pen sia stata tra i primi leader europei a riconoscere l’annessione russa della Crimea e di come abbia ottenuto un prestito di oltre 9 milioni di euro da una banca russa vicina al Cremlino per la campagna presidenziale del 2017. “Se sono stata costretta ad andare a fare un prestito all’estero è perché nessuna banca francese ha accettato di concedermelo”, ha risposto Le Pen, ribadendo di essere “una donna assolutamente libera”.
Gli altri temi del dibattito
La leader di RN ha espresso la volontà di modificare l’Ue in “un’alleanza europea delle Nazioni”, mentre Macron ha parlato di rafforzare la sovranità europea insieme alla Germania. “Climatoscettica” e “climatoipocrita” sono stati i neologismi con i quali i due candidati hanno definito l’avversario in merito a come affrontare i cambiamenti climatici, mentre sull’economia Le Pen ha espresso preoccupazione per il calo del potere d’acquisto dei francesi e criticato la riforma che ha innalzato l’età pensionabile a 65 anni, provvedimento difeso da Macron. Il confronto si è concluso con un dibattito sulla laicità dello Stato e in particolare sulla proposta di Le Pen di vietare il velo per le donne islamiche nei luoghi pubblici. “È una misura per la libertà delle donne”, non contro l’islam, “che ha il suoi posto in Francia”, ma contro l’islam radicale. “Saremmo il primo Paese al mondo a vietare il velo”, la replica di Macron, e questo scatenerebbe una “guerra civile”.
Macron in vantaggio secondo i sondaggi
Secondo un sondaggio condotto per Bfmtv per il 59% degli spettatori Macron è stato più convincente di Le Pen, uscita “vincitrice” dal dibattito per il 39% degli intervistati. Un vantaggio che rispecchia quello dei sondaggi politici, che vedono il presidente uscente avanti con il 55% dei voti contro il 45% di Le Pen. Decisive saranno le preferenze degli elettori del candidato di sinistra Jean-Luc Mélenchon, arrivato terzo al primo turno, il quale ha esplicitamente indicato di non votare per Le Pen ma non ha sostenuto esplicitamente Macron.