Francesco: testimoniate ai giovani che il “per sempre” dell’amore è possibile

Vatican News

Il Papa incontra i responsabili internazionali del Movimento Équipes Notre-Dame, il cui carisma si attua nel sostegno alle coppie e alle famiglie, e in un contesto sociale di crisi dei matrimoni raccomanda la vicinanza ai giovani sposi e la corresponsabilià con i sacerdoti nelle parrocchie per “costruire comunità dove Cristo possa ‘abitare’ nelle case e nelle relazioni familiari”

Adriana Masotti – Città del Vaticano                     

“Siete un movimento in espansione: migliaia di équipes sparse in tutto il mondo, tante famiglie che cercano di vivere il matrimonio cristiano come un dono”. Le prime parole con cui Francesco accoglie in udienza i responsabili internazionali di Équipes Notre-Dame sono di apprezzamento per il lavoro “prezioso per la Chiesa” svolto da questo Movimento per la famiglia, realtà oggi  in crisi. Prezioso anche per “superare il clericalismo” che tanto la danneggia. Il Papa afferma: 

Voi accompagnate da vicino gli sposi perché non si sentano soli nelle difficoltà della vita e nella loro relazione coniugale. In questo modo siete espressione della Chiesa “in uscita”, che si fa vicina alle situazioni e ai problemi della gente e si spende senza riserve per il bene delle famiglie di oggi e di domani.

Il matrimonio cristiano come vocazione

“Custodire il matrimonio” è una vera missione, prosegue il Papa, che coinvolge l’intera famiglia, dagli sposi ai figli, dai nonni ai nipoti e in particolare “significa salvare quella testimonianza di un amore possibile e per sempre, nel quale i giovani faticano a credere”. Aiutare i giovani “a scoprire che il matrimonio cristiano è una vocazione” al cui fondamento c’è la grazia del Sacramento e cioè “l’amore di Cristo unito a quello degli sposi”, per il Papa rappresenta oggi “una grande urgenza nel mondo”. Spesso si pensa, osserva, che la tenuta del matrimonio “dipenda solo dalla volontà delle persone”, ma “non è così”.

Il matrimonio invece è un “passo a tre”, in cui la presenza di Cristo tra gli sposi rende possibile il cammino, e il giogo si trasforma in un gioco di sguardi: sguardo tra i due sposi, sguardo tra gli sposi e Cristo. E’ una partita che dura tutta la vita, in cui si vince insieme se ci si prende cura della propria relazione.

Abbiate cura delle giovani coppie 

Due le riflessioni che il Santo Padre propone ai responsabili internazionali del Movimento Équipes Notre-Dame: la prima riguarda le coppie appena sposate. “Abbiate cura di loro!”, raccomanda il Papa, hanno bisogno di “scoprire la fede” all’interno della loro vita di coppia:

Tanti oggi si sposano senza capire cosa c’entri la fede con la loro vita coniugale, forse perché nessuno glielo ha testimoniato prima del matrimonio. Vi invito ad aiutarli con un percorso “catecumenale” – diciamo così – di riscoperta della fede, sia personale che di coppia, perché fin da subito imparino a fare spazio a Gesù e, con Lui, riescano a prendersi cura del loro matrimonio.

L’impegno portato avanti dall’Équipes Notre-Dameaccanto a quello dei sacerdoti nelle comunità cristiane “è prezioso”, sottolinea Francesco, per “generare tante piccole Chiese domestiche”, come fiammelle accese dalla fede, partendo proprio dalle coppie più giovani. “Non lasciate che accumulino sofferenze e ferite nella solitudine delle loro case – afferma -. Aiutatele a scoprire l’ossigeno della fede”.

Sposati e sacerdoti insieme per superare il clericalismo

La seconda riflessione riguarda la “corresponsabilità tra sposi e sacerdoti e la loro “complementarità” all’interno del Movimento, che rende evidente la ricchezza e la necessità delle due vocazioni. Il Papa prosegue: 

Questo aiuta a superare quel clericalismo che rende poco feconda la Chiesa – state attenti con il clericalismo! –; e aiuterà anche gli sposi a scoprire che, con il matrimonio, sono chiamati a una missione. Anch’essi, infatti, hanno il dono e la responsabilità di costruire, insieme ai ministri ordinati, la comunità ecclesiale.

Fare rete tra famiglie per vincere la solitudine

Infine, Francesco indica quanto possono fare i membri dell’Équipes Notre-Dame per il bene delle famiglie che spesso soffrono la solitudine, sottolineando l’importanza del “pregare insieme a casa” e affidando la loro missione alla protezione della Vergine Maria:

Con il vostro carisma, potete farvi soccorritori attenti nei confronti di chi ha bisogno, di chi è solo, di chi ha problemi in famiglia e non sa con chi parlarne perché si vergogna o ha perso la speranza. Nelle vostre diocesi, potete far comprendere alle famiglie l’importanza di aiutarsi a vicenda e di fare rete; costruire comunità dove Cristo possa “abitare” nelle case e nelle relazioni familiari.