Francesco: tempo scaduto, il grido della Terra ferita “richiede un’azione decisiva”

Vatican News

Dopo la preghiera dell’Angelus il Papa ha ricordato la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato che si celebra oggi, auspicando da parte di tutti, a partire dalle istituzioni un concreto impegno per la nostra casa comune. Ha chiesto preghiere per i frutti del suo viaggio apostolico in Asia e Oceania, che inizia domani, e lodato la testimonianza di fede di Ján Havlík, il seminarista martire della persecuzione sovietica, beatificato ieri in Slovacchia

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Nelle sue parole ai fedeli dopo la preghiera mariana dell’Angelus, Papa Francesco ricorda che oggi, 1 settembre, si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato. E si rivolge così al mondo politico e sociale:

Auspico da parte di tutti, istituzioni, associazioni, famiglie e ogni persona, un concreto impegno per la nostra casa comune. Il grido della Terra ferita sta diventando sempre più allarmante e richiede un’azione decisiva e improrogabile.

I temi della difesa dell’ambiente e della lotta al cambiamento climatico e al surriscaldamento del Pianeta, saranno al centro anche del viaggio apostolico che il Papa inizia domani, 2 settembre e che fino al 13 lo porterà in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Leste e Singapore. In mattinata aveva raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore e si era fermato in preghiera, come di consueto, davanti all’icona della Vergine Salus populi romani, affidandole il suo prossimo viaggio. E chiede invocazioni per il suo pellegrinaggio anche ai fedeli.

Per favore pregate per il frutto di questo viaggio.

Subito dopo la preghiera mariana, Francesco aveva ricordato che ieri, sabato 31 agosto, a Šaštín, in Slovacchia, è stato beatificato Ján Havlík, seminarista della Congregazione della Missione, fondata da San Vincenzo de’ Paoli.

Questo giovane è stato ucciso nel 1965, durante la persecuzione del regime contro la Chiesa nell’allora Cecoslovacchia. La sua perseveranza nel testimoniare la fede in Cristo sia di incoraggiamento a quanti ancora oggi subiscono simili prove. Un applauso al nuovo Beato!

Infine il Pontefice saluta in particolare, i giovani di Lucca, accompagnati dal loro arcivescovo monsignor Paolo Giulietti e da alcuni sacerdoti, i “bravi ragazzi” dell’Immacolata e i ragazzi di Campocroce di Mirano.