Francesco: “Se non rispettiamo le donne, la nostra società non andrà avanti”

Vatican News

“Perché vengano riconosciute in ogni cultura la dignità delle donne e la loro ricchezza, e cessino le discriminazioni di cui sono vittime in varie parti del mondo”. È questa l’intenzione di preghiera del Pontefice per il mese di aprile, diffusa tramite la Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Appello a tutti di rispettare le donne e ai governi di lavorare per il riconoscimento reale dei loro diritti

Adriana Masotti – Città del Vaticano

È dedicata alle donne l’intenzione di preghiera che Francesco affida a tutta la Chiesa per il mese di aprile attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa. “Per il ruolo delle donne”, il titolo del Video realizzato sul tema e che si apre con parole forti riguardo alla condizione femminile:

In molte parti del mondo, le donne sono trattate come il primo materiale di scarto. Ci sono Paesi in cui alle donne è vietato l’accesso agli aiuti per avviare un’attività o andare a scuola. Inoltre, in questi luoghi sono soggette a leggi che le obbligano a vestirsi in un certo modo. E in molti Paesi, ancora oggi, vengono praticate le mutilazioni genitali.

Nei fatti la pari dignità della donna non viene riconosciuta

Molte le donne sfruttate ed emarginate, vittime di abusi, prosegue Francesco, ma non dobbiamo privare le donne “della loro voce”. Il Papa sottolinea come a parole tutti si dicano d’accordo “che uomini e donne hanno pari dignità come persone”, nella pratica, però, “questo non accade”.

È necessario che i governi si impegnino a eliminare le leggi discriminatorie, in ogni parte del mondo, e a lavorare perché i diritti umani delle donne vengano garantiti.

Rispettiamo le donne

L’appello di Papa Francesco è chiaro: “Rispettiamo le donne. Rispettiamole nella loro dignità, nei loro diritti fondamentali. Se non lo facciamo, la nostra società non andrà avanti”. Quindi il Pontefice formula l’intenzione proposta alla Chiesa per questo mese:

Preghiamo perché vengano riconosciute in ogni cultura la dignità delle donne e la loro ricchezza, e cessino le discriminazioni di cui esse sono vittime in varie parti del mondo.

Dal Video del Papa: donne in Afghanistan

Il “Video del Papa” di aprile

Una donna asiatica con le lacrime agli occhi, un’indiana dietro a una grata, un gruppo di vittime di stupro cacciate dai loro villaggi in Africa, una fila di adolescenti in attesa di subire la pratica della mutilazione genitale, due donne completamente velate in Afghanistan: il video che accompagna l’intenzione di preghiera di Francesco si apre con immagini drammatiche in linea con la sua denuncia accorata che ricorda la distanza fra le dichiarazioni di principio sulla pari dignità delle donne e la realtà dei fatti. Il Papa cita degli esempi concreti appellandosi ai governi perchè alle donne vengano assicurati i diritti fondamentali.

Alcuni dati 

Nel comunicato che accompagna il video si riportano alcuni dati che dimostrano come le donne non godano ancora delle stesse opportunità degli uomini. A cominciare dal mercato del lavoro: “Meno di una donna su due nel mondo lavora e le donne guadagnano il 23% in meno degli uomini”. Così per l’istruzione, se si considera “che in alcuni Paesi le donne adulte capaci di leggere e scrivere sono una minoranza: ad esempio, in Afghanistan sono il 23%, in Niger il 27%”. Tutto questo si traduce in gravi difficoltà economiche, tanto che l’UN Women, l’organizzazione delle Nazioni Unite che fornisce programmi e percorsi che sostengono i diritti umani delle donne, “stima che entro il 2030, l’8% delle donne e delle ragazze vivrà in condizioni di estrema povertà, mentre il 25% delle donne non avrà cibo a sufficienza”.

Dal Video del Papa: donne manifestano per i propri diritti

La presenza delle donne è essenziale per la Chiesa

Il rispetto della dignità di tutte le persone è un tema centrale nel cristianesimo. La vita di ogni persona è sacra perché creata a immagine di Dio, senza distinzioni tra uomo e donna, e il tema del ruolo della donna è stato evidenziato anche nella sintesi della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dell’ottobre scorso. 

Necessario riconoscere la dignità e la ricchezza delle donne (dal video)

Da parte sua padre Frédéric Fornos S.J., direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ricorda che “fin dall’inizio, Gesù accolse le donne come discepole” in contraddizione con la società del tempo. “Nel corso della storia – afferma – le donne hanno apportato un vero e proprio dinamismo spirituale alla Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, riconosciute come ‘dottori della Chiesa’, e innumerevoli altre donne sante”. Per padre Fornos è perciò necessario continuare a riconoscere il loro ruolo all’interno della Chiesa”. “Un primo aspetto – conclude – è già evidente: senza la partecipazione attiva delle donne, la comunità cristiana, se fosse un’azienda, sarebbe fallita”.