Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
I danni e le vittime che ha lasciato dietro di sè il passaggio dell’uragano Fiona, il primo della stagione già rinforzato con venti che superano i 210 km orarim, a Santo Domingo e a Porto Rico addolorano Papa Francesco, che fa giungere due telegrammi a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin alle Chiese locali, affidando le comunità di entrambi i Paesi alle mani amorevoli della Vergine Maria.
Repubblica Dominicana, una spinta alla vicinanza fraterna
Rivolgendosi all’arcivescovo di Santiago de Los Caballeros e presidente della Conferenza dell’episcopato dominicano monsignor Freddy Antonio de Jesus Breton Martinez, il Papa benedice tutti i figli e le figlie della Repubblica caraibica assicurando le sue preghiere perchè il Signore interceda e consoli “l’amato popolo dominicano” che sta soffrendo. Dal Pontefice anche la sollecitazione a tutta la comunità cristiana e alle persone di buona volontà perchè compiano uno sforzo ancor più grande di solidarietà e di vicinanza fraterna verso quanti sono vittime di questa calamità che affida alle mani amorevoli e materne di Nostra Signora di Altagracia.
Porto Rico, il popolo affidato alle mani di Maria
Stessa vicinanza e personale preghiera il Papa – nel telegramma indirizzato al presidente della conferenza episcopale di Porto Rico, monsignor Ruben Antonio Gonzalez Medina, vescovo di Ponce – fa giungere “all’amato popolo portoricano” che piange la perdita di vite umane, e registra gravi danni materiali a causa della violenza dell’uragano Fiona. Nel Paese è stato di emergenza con frane alberi abbattuti e linee elettriche saltate, oltre al crollo di numerose infrastrutture. Rimarrà dicono gli esperti un “evento catastrofico per le conseguenze delle inondazioni”. Per le “disgrazie” di questo momento, Francesco prega il Padre misericordioso perchè conceda la sua consolazione. Alla benedizione con cui chiude il telegramma il Papa unisce l’affidamento anche in questo caso alle mani di Nostra Signora della Divina Provvidenza.