Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
“Nulla è impossibile a Dio, anche far cessare una guerra”: le parole di Francesco al termine della celebrazione in Piazza San Pietro della Domenica delle Palme e della Passione del Signore riportano agli orrori cui stiamo assistendo in Ucraina da più di un mese, ma non solo.
Rispetto dei diritti di tutti
Augurando a tutti una buona Settimana Santa, il Papa – prima della preghiera dell’Angelus – volge infatti il suo sguardo anche oltre oceano, al Perù, al “caro popolo” di questo Paese che vive una difficile situazione sociale:
Sono vicino al caro popolo del Perù, che sta attraversando un difficile momento di tensione sociale. Vi accompagno con la preghiera e incoraggio tutte le parti a trovare al più presto una soluzione pacifica per il bene del Paese, specialmente dei più poveri, nel rispetto dei diritti di tutti e delle istituzioni.
Le tensioni tra popolo e governo
Finchè si cercherà di vincere alla maniera dell’uomo e non con quella del Signore – ribadisce il Papa – non ci sarà futuro. Così anche per il Paese sudamericano in cui, lo ricordiamo, da giorni non c’è accordo tra popolo e governo sulla grave situazione economico-sociale, che mette a rischio le fasce di lavoratori svantaggiati, effetto anche della crisi globale scaturita dalla guerra in Europa. Blocchi stradali e scioperi contro l’aumento dei prezzi hanno messo a rischio la vita sociale. Ad esacerbare gli animi poi, è arrivata anche la decisione molto contestata del presidente Pedro Castillo di un coprifuoco totale nella zona metropolitana di Lima e Callao, giudicata “sproporzionata” anche dai vescovi. La reazione dura del popolo ha portato nei giorni scorsi all’assalto delle sedi istituzionali con la richiesta di dimissioni del presidente, e all’arresto di almeno 11 feriti negli scontri con la Polizia. Di “incapacità permanente” della presidenza, più volte ha parlato lo stesso Parlamento, ma senza conseguenze finora.
L’attenzione dei vescovi ai più poveri
Dalla Conferenza episcopale peruviana, in linea con il Papa, il presidente monsignor Miguel Cabrejos ha rivolto le sue parole al Governo richiamando alla necessità di tutelare la popolazione e quanti, specie i più poveri, hanno impieghi precari e sono costretti a cercare ogni giorno gli alimenti per sfamare la propria famiglia.