Francesco: l’acqua bene primario, non sia oggetto di sprechi, abusi e guerre

Vatican News

Nella Giornata mondiale dell’acqua, il Papa al termine dell’udienza generale prega per il buon esito dei lavori della Conferenza delle Nazioni Unite a New York: “Possa accelerare le iniziative “in favore di quanti soffrono la scarsità di questa risorsa. Da qui l’appello a preservarla “a beneficio nostro e delle generazioni future”

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

“Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua, la quale è molto utile, umile, preziosa e casta”.

Francesco cita Francesco, il santo di Assisi dal quale ha preso ispirazione per il nome, e il suo Cantico delle Creature per ribadire l’importanza dell’acqua, “bene primario” sempre più a rischio e oggetto di contese, del quale oggi si celebra la Giornata mondiale.

La Conferenza di New York

Nelle “parole semplici” del Poverello “sentiamo la bellezza del Creato e la consapevolezza delle sfide che implica il prendersi cura”, dice il Papa. Poi sposta lo sguardo sulla II Conferenza sull’Acqua dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, al via da oggi fino al 24 marzo a New York.

Prego per il buon esito dei lavori e auspico che l’importante evento possa accelerare le iniziative in favore di quanti soffrono la scarsità di acqua, di questo bene primario.

Appello universale

Francesco lancia quindi un appello che interpella tutti: chi ha ruoli di responsabilità nel mondo, come pure i semplici cittadini:

L’acqua non può essere oggetto di sprechi, abusi o motivo di guerre, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future.

L’allarme dell’Onu

È di questa mattina l’allarme lanciato dall’Onu in un rapporto – diffuso in occasione della Conferenza di New York – sul rischio crisi dell’acqua nel mondo: la carenza di questa “linfa vitale” dell’umanità va sempre più peggiorando a causa dell’eccesivo sviluppo e del consumo “vampirico”, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Il rischio imminente è di una crisi globale, ha affermato: il mondo sta “ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico che stanno drenando la linfa vitale dell’umanità”.

Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, circa due miliardi di persone non hanno accesso ad acqua potabile sicura, mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel documento nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.