È la lussuria il vizio su cui il Papa richiama l’attenzione durante l’udienza generale. La catechesi prosegue il ciclo dedicato ai vizi e alle virtù. Il cristianesimo non condanna l’istinto sessuale e l’innamoramento “è una delle realtà più sorprendenti dell’esistenza”, ma la sessualità se non iscritta in una relazione è una catena: amare è rispettare l’altro, la lussuria “rapina, consuma in tutta fretta”
Adriana Masotti – Città del Vaticano
Dopo aver riflettuto, mercoledì scorso, sul vizio della gola, nella catechesi all’udienza generale di oggi, Papa Francesco parla di un altro vizio “sempre accovacciato alla porta del cuore”: quello della lussuria. Ne spiega la differenza e fa una precisazione:
Mentre la gola è la voracità nei confronti del cibo, questo secondo vizio è una sorta di “voracità” verso un’altra persona, cioè il legame avvelenato che gli esseri umani intrattengono tra di loro, specialmente nella sfera della sessualità. Si badi bene: nel cristianesimo non c’è una condanna dell’istinto sessuale, non c’è una condanna. Un libro della Bibbia, il Cantico dei Cantici, è uno stupendo poema d’amore tra due fidanzati.
L’innamoramento è uno dei sentimenti più puri
Francesco definisce l’innamoramento un’esperienza “sconvolgente nella vita delle persone”, e “una delle realtà più sorprendenti dell’esistenza”. Perchè sia così centrale nella vita umana “nessuno di noi lo sa”, afferma, “una persona si innamora di un’altra, l’innamoramento viene” e descrive la forza e la bellezza dell’amore:
Se non viene inquinato dal vizio, l’innamoramento è uno dei sentimenti più puri. Una persona innamorata diventa generosa, gode nel fare regali, scrive lettere e poesie. Smette di pensare a sé stessa per essere completamente proiettata verso l’altro, è bello questo. E se chiedete a un innamorato “per quale motivo tu ami”, non troverà una risposta: per tanti versi il suo è un amore incondizionato, senza nessuna ragione.
La lussuria devasta le relazioni tra le persone
Questa realtà, a volte anche un po’ ingenua perchè tende a idealizzare l’altro, “non è però al riparo del male” e può essere rovinata dalla lussuria, osserva il Papa, un vizio “particolarmente odioso, almeno per due motivi”: perchè, afferma, “devasta le relazioni tra le persone” e basta guardare alla cronaca di tutti i giorni per vedere quanti amori si trasformano in rapporti tossici. Sono amori, dice il Papa, a cui è mancata la castità e precisa che la castità “non va confusa con l’astinenza sessuale – la castità è oltre l’astinenza sessuale – bensì con la volontà di non possedere mai l’altro”.
Amare è rispettare l’altro, ricercare la sua felicità, coltivare empatia per i suoi sentimenti, disporsi nella conoscenza di un corpo, di una psicologia e di un’anima che non sono i nostri, e che devono essere contemplati per la bellezza di cui sono portatori. Amare è quello e l’amore è bello. La lussuria, invece, si fa beffe di tutto questo: la lussuria depreda, rapina, consuma in tutta fretta, non vuole ascoltare l’altro ma solo il proprio bisogno e il proprio piacere.
La pornografia può generare forme di dipendenza
La lussuria è un vizio pericoloso, prosegue Papa Francesco, perchè la sessualità coinvolge tutti i sensi, il corpo e la psiche. E avverte che se essa non è iscritta in una relazione “si muta in una catena” che toglie la libertà. Così è la pornografia soddisfacimento del piacere sessuale “senza relazione che può generare forme di dipendenza”. “Dobbiamo difendere l’amore, l’amore del cuore, della mente, del corpo, amore puro nel donarsi uno all’altro. E questa è la bellezza del rapporto sessuale”, aggiunge a braccio il Papa. E se combattere il vizio della lussuria può essere un’impresa che dura tutta l’esistenza, il premio però, conclude, “è il più importante in assoluto”:
perché si tratta di preservare quella bellezza che Dio ha scritto nella sua creazione quando ha immaginato l’amore tra l’uomo e la donna che non è per usarsi l’un l’altro, ma per amarsi. Quella bellezza che ci fa credere che costruire una storia insieme è meglio che andare a caccia di avventure, coltivare tenerezza è meglio che piegarsi al demone del possesso – il vero amore non possiede, si dona – , servire è meglio che conquistare.