Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
Un mondo senza armi nucleari che lasci avanzare la pace. Torna a levarsi con forza la voce del Papa per il disarmo globale, sulla scia dei suoi predecessori, e a due giorni dall’entrata in vigore del Trattato approvato nel 2017, che rende illegali l’uso, la minaccia, il possesso e lo stazionamento delle armi atomiche. L’occasione è l’udienza generale di oggi, Francesco affronta l’argomento poco prima del saluto ai fedeli di lingua italiana:
Si tratta del primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che vieta esplicitamente questi ordigni, il cui utilizzo ha un impatto indiscriminato: colpisce in breve tempo una grande quantità di persone e provoca danni all’ambiente di lunghissima durata.
Potenza distruttiva, impatto dirompente quello del nucleare, che lascia dietro di sè solo “ombra e silenzio”, un “buco nero di distruzione e morte”, come disse Francesco stesso nel
“Un crimine contro l’uomo e la sua dignità e contro ogni possibilità di futuro”. Così il Papa ha più volte definito l’uso delle armi nucleari giudicandone immorale anche il solo possesso. Se “realmente vogliamo costruire una società più giusta e sicura” furono le sue parole nel cuore del Giappone ferito dalle bombe atomiche, “dobbiamo lasciare che le armi cadano dalle nostre mani”.