Francesco: i farmacisti, un servizio ai fragili che è una carezza di Dio

Vatican News

Ai dipendenti della Farmacia Vaticana che celebra i 150 anni di vita, il Papa chiede un “supplemento di carità” verso chi soffre: la vostra è una missione di vicinanza, grazie per la “disponibilità al sacrificio”, specie durante la pandemia, come “dispensatori di misericordia”. E a tutti i professionisti del settore: con l’ascolto donate coraggio e speranza

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Farmacisti, laici e religiosi, chiamati ad un “supplemento di carità”, che vedono il proprio lavoro come una missione di vicinanza e coraggio ai malati, disponibili al sacrificio, specie durante la pandemia, pazienti “dispensatori di misericordia”  e della “carezza di Dio” con l’ascolto, “l’apostolato delle orecchie”. Così Papa Francesco descrive il servizio ai malati dei dipendenti della Farmacia Vaticana, incontrati in Sala Clementina in occasione dei 150 anni dalla fondazione di quello che era il sogno di Papa Gregorio XVI, realizzato poi dal beato Pio IX. Servizio ai malati che è “servizio a Lui”, il Dio “piagato e ferito” sul Crocifisso, verso il quale il Papa invita i farmacisti al banco ad alzare ogni tanto gli occhi.

Una farmacia attenta ai fragili, in un “supplemento di carità”

Dopo aver ricordato che Pio IX affidò all’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, noto come Fatebenefratelli, il compito di dare vita a una farmacia in Vaticano, Francesco fa memoria di quando, durante il Concilio Vaticano II, prima delle sedute, il locale era affollato “da Vescovi di ogni nazionalità per l’acquisto dei medicinali” e “due religiosi infermieri erano presenti nelle postazioni fisse di pronto soccorso assieme a un medico e due barellieri, per qualunque altra esigenza”. E oggi la Farmacia Vaticana…

…non si differenzia dalle altre solo perché si dedica al servizio diretto del Successore di Pietro e della Curia Romana, ma anche perché è chiamata a un “supplemento di carità”, svolgendo un servizio che, oltre alla vendita dei farmaci, è tenuto a distinguersi per l’attenzione alle persone più fragili e per la cura di chi si trova nella malattia.

La disponibilità al sacrificio durante la pandemia

Un’attenzione non solo per i dipendenti vaticani e i residenti nella Città del Vaticano, “ma anche a chi ha bisogno di medicinali particolari, spesso difficilmente reperibili altrove”. Per questo il Pontefice ringrazia i religiosi Fatebenefratelli, i collaboratori laici, i farmacisti e i dipendenti, chi lavora nei magazzini e tutti i collaboratori.

Grazie per la vostra professionalità e dedizione, ma anche per lo spirito di accoglienza e disponibilità con cui svolgete il vostro compito, che talvolta richiede fatica e – come successo specialmente durante la pandemia – disponibilità al sacrificio.

“L’apostolato delle orecchie”, missione per tutti i farmacisti

Papa Francesco guarda al lavoro non facile di tutti i farmacisti, davanti ai quali arrivano tante persone “specialmente anziane, che spesso, nei ritmi frenetici di oggi, hanno bisogno, oltre che di una medicina, di un’attenzione, di un sorriso, hanno bisogno di un orecchio, una parola di conforto”.

Non dimenticate questo: l’apostolato delle orecchie. Ascoltare, ascoltare… sembra noioso, alcune volte, ma per la persona che parla è una carezza di Dio tramite voi. E i farmacisti sono questa mano vicina e tesa, che non passa solo i medicinali, ma trasmette coraggio e vicinanza. Grazie a voi e a tutti i farmacisti per questo! Il vostro non è un mestiere, è una missione.

Dispensatori di misericordia alla scuola del Medico celeste

L’invito finale del Papa è a proseguire con generosità “perché ogni giorno potete fare tanto bene, sia per rendere il servizio della Farmacia Vaticana sempre più efficiente e moderno, sia per manifestare quella cura attenta e quell’accoglienza premurosa che sono testimonianza del Vangelo per quanti entrano a contatto con voi”. Con tanta pazienza, che è “la cartina di tornasole dell’amore”. E un consiglio spirituale: “ogni tanto alzate gli occhi verso il Crocifisso, volgendo lo sguardo al Dio piagato e ferito. Il servizio che fate ai malati è servizio fatto a Lui”.

Ed è bello attingere dal Medico celeste pazienza e benevolenza, e la forza di amare, senza stancarsi. Alla sua scuola, dalla cattedra della croce al bancone della farmacia, anche voi possiate essere ogni giorno dispensatori di misericordia.