Nuovo appello del Papa per “la cara popolazione” dell’Europa dell’Est, ancora martoriata dal conflitto scoppiato il 24 febbraio del 2022
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Un sospiro, un applauso e un auspicio. Sono intervallate da questo ritmo dettato dal cuore le parole pronunciate da Papa Francesco all’udienza generale, dopo la catechesi, per il popolo ucraino che da quasi un anno, ormai, vive ogni giorno il dramma della guerra:
“Non dimentichiamo la cara e martoriata popolazione Ucraina, pregando affinché possano finire presto le sue crudeli sofferenze”.
Una nuova esortazione per far tacere le armi che si aggiunge ai numerosi appelli lanciati da Francesco durante questi dodici mesi. All’Angelus, domenica scorsa, il Papa aveva espresso una speranza: “Che il Signore – aveva detto – apra vie di pace e dia ai responsabili il coraggio di percorrerle”. Anche all’udienza generale dell’8 febbraio il Papa aveva ricordato la sofferenza del popolo ucraino: “con questo freddo, senza luce, senza riscaldamento, e in guerra”.
Onu: servono 5,6 miliardi di dollari
In Ucraina, intanto, cresce l’allarme per una nuova imminente offensiva russa su larga scala. Secondo fonti di stampa, Mosca avrebbe iniziato a dispiegare navi e sottomarini con armi nucleari tattiche nel Mar Baltico e starebbe ammassando caccia al confine. Le Nazioni Unite hanno lanciato infine un appello per la raccolta di 5,6 miliardi di dollari in aiuti umanitari nel 2023 da destinare all’Ucraina per alleviare la difficile situazione di milioni di persone colpite dal conflitto. “A quasi un anno di distanza, la guerra continua a provocare quotidianamente morte, distruzione e spostamenti (di persone, ndr) su una scala sconcertante”, ha affermato in un comunicato il capo delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari, Martin Griffiths.