Adriana Masotti – Città del Vaticano
Papa Francesco scrive al presidente del Celam, monsignor Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, arcivescovo di Trujillo in Perù, per felicitarsi per l’evento di oggi chiedendo di portare i suoi saluti ai vescovi dell’America Latina e dei Caraibi, ai sacerdoti, ai religiosi e religiose, ai collaboratori laici e a tutti i partecipanti. L’invito del Papa è a ringraziare Dio “per la buona riuscita di quest’opera materiale”, che sarà sicuramente d’aiuto “nella realizzazione di progetti di evangelizzazione e formazione pastorale a sostegno delle Conferenze episcopali”, tenendo sempre presente che “se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori”.
Lo Spirito Santo dà forza alla missione della Chiesa
La pietra angolare su cui poggia ogni cosa è Cristo, ricorda Francesco e quindi è necessario sempre “supplicare il Signore risorto di spingere e rafforzare la nostra missione ecclesiale con la forza del suo Spirito Santo, per essere pronti a discernere i segni dei tempi e a rispondere, nella prospettiva della fede, della speranza e della carità, alle necessità del popolo santo e fedele di Dio”.
No all’efficientismo, essere sempre al servizio
Il Papa ribadisce che le strutture materiali della Chiesa hanno significato solo in quanto sono a servizio soprattutto delle nostre sorelle e dei nostri fratelli “che vivono nelle periferie più estreme della vita”. Mette in guardia, quindi, dalle “tre idolatrie che sempre minacciano il progresso del fedele popolo di Dio” perchè non “tollerano il mistero e puntano all’efficienza”, e sono “la mediocrità spirituale, il pragmatismo dei numeri e il funzionalismo che ci porta a entusiasmarci per la tabella di marcia piuttosto che per la strada”. La lettera termina con la rinnovata gratitudine del Papa per la realizzazione del progetto oggi inaugurato, un grazie che desidera estendere a tutti coloro che vi hanno collaborato.