Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
La preghiera ed il cuore del Papa sono con e per i migranti, per questo Francesco, nei saluti del dopo Angelus, è andato con il pensiero all’incontro del giorno prima, sabato 26 novembre, con i membri di associazioni e gruppi di migranti e di persone, presenti anche per l’Angelus in piazza San Pietro, che, ha detto il Papa, “in spirito di fraternità”, condividono il cammino dei migranti:
Ma quanti migranti – pensiamo questo – quanti migranti sono esposti, anche in questi giorni, a pericoli gravissimi, e quanti perdono la vita alle nostre frontiere! Sento dolore per le notizie sulla situazione in cui si trovano tanti di loro: di quelli che sono morti nel Canale della Manica; di quelli ai confini della Bielorussia, molti dei quali sono bambini; di quelli che annegano nel Mediterraneo. Tanto dolore pensando a loro. Di quelli che sono rimpatriati, a Nord dell’Africa, sono catturati dai trafficanti, che li trasformano in schiavi: vendono le donne, torturano gli uomini… Di quelli che, anche in questa settimana, hanno tentato di attraversare il Mediterraneo cercando una terra di benessere e trovandovi, invece, una tomba; e tanti altri.
Francesco ha quindi assicurato la sua preghiera e la sua vicinanza a queste persone in difficoltà, ringraziando inoltre le istituzioni, della Chiesa cattolica e non solo, a partire dalle Caritas nazionali, e tutti coloro impegnati “nell’alleviare le sofferenze” dei migranti. Il Papa si è quindi rivolto direttamente a chiunque possa garantire il suo contributo:
Rinnovo l’appello accorato a coloro che possono contribuire alla risoluzione di questi problemi, in particolare alle Autorità civili e militari, affinché la comprensione e il dialogo prevalgano finalmente su ogni tipo di strumentalizzazione e orientino le volontà e gli sforzi verso soluzioni che rispettino l’umanità di queste persone.
Il Papa ha quindi concluso invitando tutti i fedeli e rivolgere il pensiero ai migranti e alle loro sofferenze e a pregare in silenzio.