Adriana Masotti – Città del Vaticano
“Grazie per il bene seminato in questi anni di vita”. Sono le parole con cui Papa Francesco si rivolge ai membri del Movimento Cristiano Lavoratori che incontra in Vaticano nell’ambito delle celebrazioni dei 50 anni di attività della loro organizzazione, nata “sotto la benedizione” di Papa Paolo VI. “Grazie – prosegue Francesco – per l’impegno con cui vi siete messi al servizio della società italiana attraverso le attività di formazione, i circoli, il patronato, l’attenzione al mondo del lavoro nelle varie sfaccettature e il servizio civile”.
Purificazione e nuova semina
Un anniversario, i cinquant’anni, che può essere un’occasione, afferma il Papa, per guardare alla propria storia e per proseguire “a camminare in due direzioni: un’opera di purificazione e una nuova semina”. E osserva:
La disponibilità alla conversione, a lasciarsi purificare, a cambiare vita, a cambiare stile eccetera è segno di coraggio, di forza, non di debolezza; la testardaggine è segno di debolezza. Si tratta di accogliere le novità dello Spirito senza porre ostacoli: permettere che i giovani trovino spazio, che sia custodito e condiviso lo spirito di gratuità, che non si perda l’intraprendenza degli inizi preferendo scelte rassicuranti che non aiutano a vivere le novità dei tempi.
Leggere i segni dei tempi sulle orme del Concilio Vaticano II
L’incoraggiamento del Papa è quello di “ritrovare lo slancio degli inizi” con lo sguardo alle “novità dei tempi”.
Il Concilio ci ha chiamato a leggere i segni dei tempi – e soprattutto ce ne ha dato l’esempio –; perciò, consapevoli dei mutamenti sociali, potete domandarvi: come essere fedeli al servizio dei lavoratori oggi? Come vivere l’impegno di conversione ecologica e di pacificazione? Come animare la società italiana nel campo economico, politico, lavorativo, contribuendo a fare discernimento con i criteri dell’ecologia integrale e della fraternità?
Seminatori di speranza in un tempo difficile
Si tratta dunque di guardare avanti, di impegnarsi per una nuova semina quanto più necessaria nella difficile e cupa stagione che stiamo vivendo a causa della pandemia, prima, e poi della guerra. “Questo vi chiama ad essere seminatori di speranza”, afferma il Papa, specie per quanto riguarda il mondo del lavoro. E sottolinea l’importanza che i lavoratori e i loro problemi trovino ascolto all’interno della comunità cristiana.
Infatti, il lavoro attraversa una fase di trasformazione che va accompagnata. Le disuguaglianze sociali, le forme di schiavitù e di sfruttamento, le povertà familiari a causa della mancanza di lavoro o di un lavoro mal retribuito sono realtà che devono trovare ascolto nei nostri ambienti ecclesiali. Sono forme più o meno di sfruttamento: diciamo le cose per nome … Vi esorto a tenere mente e cuore aperti ai lavoratori, soprattutto se poveri e indifesi; a dare voce a chi non ha voce; a non preoccuparvi tanto dei vostri iscritti, ma di essere lievito nel tessuto sociale del Paese, lievito di giustizia e di solidarietà.
Il rinnovamento nasce dal basso
Papa Francesco raccomanda particolare attenzione per il lavoro femminile e dei giovani, un lavoro che, specifica, veda “contratti dignitosi e non da fame”, e salvaguardi “tempi e spazi di respiro per la famiglia”. Osserva poi che il Movimento fa riferimento alla dottrina sociale della Chiesa con al centro i principi di solidarietà e di sussidiarietà, e ricorda che “le famiglie, le cooperative, le imprese, le associazioni sono il tessuto vivo della società”. Come si legge nella Fratelli tutti, “tante aggregazioni e organizzazioni della società civile aiutano a compensare le debolezze della Comunità internazionale”. E Francesco conclude:
Questa terza guerra mondiale in corso ci fa consapevoli che il rinnovamento nasce dal basso, dove si vivono le relazioni con solidarietà e fiducia. Non lasciamoci rubare il coraggio di nuovi inizi di riconciliazione e di fraternità.