Francesco: combattere con responsabilità il “fenomeno globale” della tratta

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Il Papa invia un telegramma ai partecipanti a un convegno sul tema, ospitato stamattina a Roma nella sede dell’Ambasciata italiana presso la Santa Sede: serve responsabilità per lottare contro questa forma di schiavitù che “colpisce particolarmente donne e bambini vittime di conflitti, migrazioni e abusi di ogni genere”

Luca Collodi – Città del Vaticano

La tratta di esseri umani è “una piaga sociale” e “una forma moderna di schiavitù che viola la dignità della persona e i suoi diritti”. Lo riafferma il Papa in un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, inviato in occasione del convegno “Le nuove schiavitù. Convegno sulla tratta” che si è tenuto stamattina, 14 marzo, a Roma nella sede dell’Ambasciata italiana presso la Santa Sede. 

Schiavitù

Il Papa “incoraggia ad agire con responsabilità e determinazione per contrastare questo drammatico fenomeno globale che colpisce particolarmente donne e bambini vittime di conflitti, migrazioni e abusi di ogni genere”. L’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto, ha sottolineato come il Papa esorti a prestare ascolto a quanti hanno sperimentato una simile situazione dolorosa, per sognare un mondo in cui tutte le persone possano vivere con libertà e dignità, trasformando questo sogno in realtà”.

La tratta

“Il traffico di esseri umani è la forma più diffusa di schiavitù del ventunesimo secolo e sbagliamo se consideriamo questo triste fenomeno un retaggio delle imprese coloniali del passato”. Lo sottolinea Davide Dionisi, inviato speciale del governo italiano per la libertà religiosa. “Un fenomeno in crescita” che chiede cura e assistenza per le vittime, potenziando i sistemi giuridici contro  questa forma di criminalità. Il Papa, sottolinea don Aldo Buonaiuto, direttore di “Interris” e membro della comunità Papa Giovanni XXIII, ha definito questa pratica disumana una delle piaghe dell’umanità e “il nostro impegno – ha detto – è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica per aiutare le vittime”.

All’incontro hanno partecipato anche suor Abby Avelino, coordinatrice della rete antitratta “Talitha Kum”, la religiosa canossiana madre Marilena Pagiato, Nadia Cersosimo, dirigente penitenziaria, e il missionario don Benedetto Labate, parroco del Santissimo Corpo e sangue di Cristo a Roma.