Francesco all’Angelus: è un dono trovare la grandezza nella piccolezza

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Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Papa Francesco, dopo la Messa presieduta nella basilica di San Pietro nella solennità dell’Epifania, ricorda che i Magi sono noti “per i doni che hanno fatto”. Ma innanzitutto “ricevono tre doni che riguardano anche noi”.

La chiamata

Il primo dono, sottolinea il Pontefice all’Angelus, è la chiamata. I Magi, spiega Francesco, non l’hanno avvertita “per aver letto la Scrittura o aver avuto una visione di angeli, ma mentre studiavano gli astri. E si sono messi “in cammino verso quello che non conoscevano”.

Colti e sapienti, sono stati affascinati più da ciò che non sapevano che da ciò che sapevano. Si sono sentiti chiamati ad andare oltre. Questo è importante anche per noi: siamo chiamati a non accontentarci, a cercare il Signore uscendo dalle nostre comodità, camminando verso di Lui con gli altri, immergendoci nella realtà. Perché Dio chiama ogni giorno, qui e oggi, nel nostro mondo.

Il discernimento

Il secondo dono che ricevono i Magi è il discernimento. Il Pontefice sottolinea che “non si lasciano ingannare da Erode” e sanno distinguere “tra la meta del percorso e le tentazioni che trovano sul cammino”.

Quant’è importante saper distinguere la meta della vita dalle tentazioni del cammino! Saper rinunciare a ciò che seduce, ma porta su una brutta strada, per capire e scegliere le vie di Dio! È un grande dono il discernimento, e non bisogna mai stancarsi di domandarlo nella preghiera. Chiediamo questa grazia!

La sorpresa

I Magi, osserva Francesco, ci parlano di un terzo dono: la sorpresa. Dopo un lungo viaggio trovano “un bambino con la mamma”, una “scena tenera”, ma “non stupefacente”.

Accolgono la sorpresa di Dio e vivono con stupore l’incontro con Lui, adorandolo: nella piccolezza riconoscono il volto di Dio. Umanamente siamo tutti portati a ricercare la grandezza, ma è un dono saperla trovare davvero: saper trovare la grandezza nella piccolezza che Dio tanto ama. Perché il Signore s’incontra così: nell’umiltà, nel silenzio, nell’adorazione, nei piccoli e nei poveri.

La chiamata, il discernimento, la sorpresa. “Oggi sarebbe bello – conclude il Papa – fare memoria di questi doni, che abbiamo già ricevuto: ripensare a quando abbiamo avvertito una chiamata di Dio nella vita; oppure a quando, magari dopo tanta fatica, siamo riusciti a discernere la sua voce; o ancora, a una sorpresa indimenticabile che Egli ci ha fatto, stupendoci”.