A riferirlo è lo staff medico che segue la convalescenza del Papa dopo l’operazione del 7 giugno scorso. I medici sottolineano che il decorso clinico “sta procedendo regolarmente, senza complicanze”. Il Pontefice in preghiera nella Cappellina dell’appartamento privato, dove ha ricevuto l’Eucarestia
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Potrebbe essere dimesso già nei prossimi giorni, Papa Francesco, dal Policlinico Gemelli dove il 7 giugno scorso ha subito una operazione di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. A comunicare la notizia tanto attesa è lo staff medico che segue il decorso di Francesco e che, tramite la Sala Stampa vaticana, aggiorna quotidianamente sulle condizioni di salute del Pontefice. Nel bollettino di oggi, mercoledì 14 giugno, esattamente una settimana dopo l’operazione, si informa che il Papa “ha riposato bene durante la notte” e che, come già per tutta la giornata di ieri, si è dedicato “all’attività lavorativa” ma anche alla lettura e alla preghiera, recandosi nella Cappellina dell’appartamento privato al decimo piano dell’ospedale, dove ha ricevuto pure – come ogni giorno – l’Eucarestia.
Nella stessa nota l’équipe di dottori riferisce che “il decorso clinico sta procedendo regolarmente, senza complicanze”. E “pertanto”, si legge, Francesco “sta programmando la dimissione per i prossimi giorni”.
Le parole del chirurgo Alfieri
Sulla questione delle dimissioni dall’ospedale era già intervenuto nella conferenza stampa di sabato 10 giugno al Gemelli il professor Sergio Alfieri, il chirurgo che ha operato il Papa nel 2021 per stenosi diverticolare e una settimana fa. Interpellato dai giornalisti, lo specialista spiegava che il suggerimento dei medici al Papa era di restare almeno una settimana, dopo “un’attenta convalescenza” mirante “allo sforzo minore della parete addominale per permettere alla rete protesica che è stata impiantata e alla riparazione della fascia muscolare di cicatrizzare in modo ottimale”. Proprio per questo motivo, lo staff medico e l’assistente sanitario personale del Papa, Massimiliano Strappetti, gli avevano suggerito di non compiere lo “sforzo” di recitare l’Angelus dal balcone del Policlinico la scorsa domenica 12 giugno. E sempre per questo motivo hanno cercato di far riposare più possibile Francesco che subito ha recuperato la mobilità ma restando per gran parte del tempo in poltrona, come riferito dai precedenti comunicati vaticani.
Convalescenza attenta
Sempre Alfieri spiegava che, almeno fino a quel giorno, non erano previste date di dimissioni ma che il Papa “sta bene” e “quindi non escludo che se lui a metà settimana dice: ‘Sto bene voglio andare via”. È comunque il Papa che decide, ha chiarito il medico ai cronisti: “Non è una persona a cui puoi imporre, puoi suggerire e poi lui decide”. “A noi – ha aggiunto – farebbe piacere per essere certi che quando torna a Santa Marta torna nelle migliori delle condizioni che possa fare una convalescenza lunga qui in ospedale, ancora una settimana. Tenete presente poi che i processi di cicatrizzazione per tutti noi terminano dopo tre mesi, quindi non è che noi lo vogliamo tenere qui tre mesi, però visto che rispetto ad altre persone della sua età, non è che lui torna a casa e si mette davanti alla televisione e gioca, lui quando torna a casa, fa il capo del governo, il capo della Chiesa, della cristianità, una persona che a 86 anni ha responsabilità importanti e quindi è molto importante che torni forte fisicamente”. “Se la convalescenza sarà attenta”, diceva Alfieri, “la ripresa sarà buona”.