Chiesa Cattolica – Italiana

Francesco ai luterani: siamo tutti pellegrini della speranza

Il Papa ha ricevuto in udienza una delegazione della Federazione Luterana mondiale. Nel suo discorso, il riferimento all’imminente Giubileo e all’anniversario del Concilio di Nicea: “Gesù Cristo è il cuore dell’ecumenismo”. Un ricordo del teologo ortodosso Ioannis Zizioulas, scomparso nel 2023

Isabella Piro – Città del Vaticano

È la speranza il fil rouge che tesse il discorso di Papa Francesco, rivolto stamane, 20 giugno, alla delegazione della Federazione Luterana mondiale (Lwf), ricevuta in udienza nel Palazzo Apostolico. A guidare il gruppo sono stati il nuovo presidente, il vescovo Henrik Stubkjær, eletto nel 2023, e la segretaria generale, la reverenda Anne Burghardt. Recentemente, dal 13 al 18 giugno, la Lwf ha tenuto a Chavannes, alle porte di Ginevra, in Svizzera, la riunione del Consiglio, sul tema “Abbondate nella speranza”, tratto da un passo dell’apostolo Paolo (Rm 15,3).

La missione ecumenica è testimoniare Cristo 

Lo stesso passo – “Il Dio della speranza vi riempia, nel credere, di ogni gioia e pace, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo” – viene citato dal Papa che definisce l’incontro di stamane “un importante gesto di fraternità” e sottolinea i tanti di segni di speranza che si profilano nel 2025. Il primo è l’imminente Anno Santo, il cui motto recita proprio “Pellegrini di speranza”; il secondo è il 1700° anniversario del primo Concilio di Nicea, svoltosi nel 325 per volere dell’imperatore Costantino, e che ha definito la divinità di Cristo, consustanziale al Padre:

Gesù Cristo è il cuore dell’ecumenismo. Egli è la misericordia divina incarnata, e la nostra missione ecumenica è quella di testimoniarlo.

Cristo unico mediatore

Francesco si sofferma, poi, sulla “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”, firmata il 31 ottobre 1999 ad Augusta e ne cita un punto dal forte valore ecumenico:

Luterani e cattolici hanno formulato come obiettivo comune quello di “confessare in ogni cosa Cristo, il solo nel quale riporre ogni fiducia, poiché egli è l’unico mediatore attraverso il quale Dio nello Spirito Santo fa dono di sé ed effonde i suoi doni che tutto rinnovano”.

Riconciliazione e speranza

Anche questo documento, evidenzia Francesco, il prossimo anno celebrerà un anniversario importante, il venticinquesimo, e questo “è un altro segno di speranza nella nostra storia di riconciliazione”:

Conserviamolo nella memoria come qualcosa di sempre vivo. Che il 25° anniversario sia celebrato nelle nostre comunità come una festa della speranza.

Dialogo della verità e della carità

Invitando poi a pregare “con fiducia come pellegrini della speranza”, il Pontefice evidenzia che “la nostra comune origine spirituale è ‘un solo battesimo per il perdono dei peccati’”:

Che il Dio della speranza sia con noi e continui ad accompagnare con la sua benedizione il nostro dialogo della verità e della carità.

Il ricordo di Ioannis Zizioulas

In questo percorso, aggiunge Francesco, è bello ricordare le parole del vescovo teologo ortodosso Ioannis Zizioulas, metropolita maggiore di Pergamo (patriarcato di Costantinopoli) che contribuì alla stesura dell’enciclica Laudato si’ ed è scomparso nel 2023. Il Papa lo definisce “un pioniere dell’ecumenico” e ne cita alcune parole:

Diceva: dobbiamo camminare insieme: camminare insieme, pregare insieme e fare la carità insieme.

Al termine dell’udienza, il Papa ha inviato i presenti a pregare insieme il Padre Nostro, ciascuno nella propria lingua.

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