Formazione, lavoro, sanità: approvati 81 nuovi progetti

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Sono stati resi noti i dati relativi alla riunione del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo tenutasi il 21 maggio. Sono stati approvati 81 progetti, per i quali saranno stanziati € 15.740.337 così suddivisi: € 7.075.611per 28 progetti in Africa, € 3.925.414 per 40 progetti in America Latina; € 3.483.529 per 9 progetti in Asia; € 1.175.950 per 2 progetti in Medio Oriente; € 79.833 per 2 progetti nell’Est Europa.

Tra gli interventi più significativi, tre sono in Africa: a Capo Verde verrà incentivato il turismo rurale sostenibile per ridurre il rischio alimentare e l’emigrazione; nella Repubblica Democratica del Congo, la Custodia Francescana dei Frati Minori Cappuccini costruirà cinque pozzi per migliorare l’accesso all’acqua potabile nelle parrocchie di Saint-Mauric, Saint-Irénée e Saint Tharcisse; nella Repubblica Centrafricana, il Cuamm promuoverà la formazione di medici e operatori sanitari del “Complexe Hospitalier Universitaire Pédiatrique” di Bangui e provvederà all’acquisto di farmaci e attrezzature.

Tra i progetti latino-americani, figurano quello della Conferenza Episcopale nazionale del Brasile che si propone di combattere il traffico di esseri umani attraverso la formazione di operatori pastorali; quello promosso in Uruguay dalla diocesi di Florida che, insieme al Ministero degli Interni e all’Associazione locale “El Chaja”, favoriranno il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti; quello della Caritas diocesana di Pando, in Bolivia, che realizzerà un centro di formazione integrale.

Nel Continente asiatico: l’Agency for Basic Community Development del Myanmar supporterà i prigionieri e i carcerati diversamente abili a livello psicologico, sociologico, culturale e sanitario; in India, le Suore Assisiati di Maria Immacolata ristruttureranno ed amplieranno l’ospedale “Sacred Heart” di Cherthala che offre, ogni anno, assistenza a circa 130 mila pazienti; in Pakistan, la diocesi di Islamabad-Rawalpindi potrà assicurare una sistemazione dignitosa a circa 170 famiglie vulnerabili.

In Medio Oriente, infine, le comunità dei 150 villaggi dell’area di Aley e Chouf, nelle quali risiedono anche profughi siriani e rifugiati palestinesi, saranno sostenute nella formazione sulla sicurezza alimentare e sociale e saranno affiancate nella creazione e gestione di microimprese agricole.