Le elezioni parlamentari si svolgeranno domenica 2 aprile. Si va verso un governo di coalizione: nessuno dei tre partiti favoriti raggiungerà la maggioranza. Con il sì del parlamento turco è imminente l’adesione all’Alleanza Atlantica. Il segretario generale Stoltenberg: siamo più forti e più sicuri
Michele Raviart – Città del Vaticano
Si profila un testa a testa tra tre partiti, tutti dati intorno al 20% dai sondaggi, alle prossime elezioni finlandesi che si svolgeranno domenica due aprile. Si tratta del partito socialdemocratico della premier uscente Sanna Marin, subentrata nel dicembre 2019 al dimissionario Antti Rinne – a 34 anni è stata la più giovane premier del mondo – e apprezzata per la gestione della pandemia e per la ferma posizione anti-russa durante l’invasione dell’Ucraina, del Partito dei Finlandesi, nazionalista guidato da Rikka Purra e dato in forte crescita e del partito liberal-conservatore di Petteri Orpo. Nessuno di questi otterrà la maggioranza dei 200 seggi dell’Eduskunta, il parlamento nazionale e pertanto sarà necessario un governo di coalizione che potrebbe far cambiare segno politico al Paese nordico, al centro delle attenzioni internazionale per la vicinanza con la Russia e l’atteso ingresso nella Nato.
Verso un governo di coalizione
Già adesso Sanna Marin guida una coalizione di cinque partiti – socialdemocratico, di centro, Lega dei verdi, Alleanza di sinistra, Partito popolare svedese, tutti guidati da una donna – entrata in crisi per contrasti tra centristi e Verdi su alcuni punti della legge europea sul ripristino della natura e della biodiversità. Altri partiti che dovrebbero prendere seggi sono il Partito Democratico cristiano, il Now Movement e il partito liberale. In un Paese di 5 milioni e mezzo di abitanti gli elettori voteranno in 86 seggi elettorali divisi in 13 distretti ripartiti proporzionalmente alla popolazione, con il voto anticipato e quello dei finlandesi all’estero che si è già svolto nei giorni scorsi.
Economia e questioni sociali al centro del dibattito
Tra i temi di quest’elezioni le diverse visioni sul tema della gestione delle finanze pubbliche e le questioni sociali e sanitarie, oltre all’aumento del prezzo dell’energia e l’inflazione e l’aumento di bande criminali giovanili nel Paese. A non essere divisiva è l’adesione alla Nato, sostenuta dalla grande maggioranza dei finlandesi e ormai imminente dopo il via libera dei parlamenti ungherese e turco. “Non vedo l’ora di alzare la bandiera della Finlandia al quartier generale Nato nei prossimi giorni. Insieme siamo più forti e più sicuri”, ha scritto in un tweet il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg”.
Stoltenberg: l’ingresso nella Nato è imminente
Con il voto favorevole del parlamento turco, ha aggiunto in una dichiarazione. “Tutti i 30 alleati della hanno ora ratificato il protocollo di adesione. Ho appena parlato con il presidente Sauli Niinisto per congratularmi con lui per questa storica occasione. La Finlandia aderirà formalmente alla nostra Alleanza nei prossimi giorni”, ha detto Stoltenberg, sottolineando come la Finlandia abbia “forze altamente capaci, funzionalità avanzate e forti istituzioni democratiche. Porterà molto alla nostra Alleanza