Marcello Filotei – Città del Vaticano
Un festival senza concerti. Sembrerebbe una novità. Invece esiste da oltre vent’anni, si svolge nelle basiliche papali a Roma e in Vaticano e l’ingresso è gratuito. Si chiama Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra, è giunto alla ventunesima edizione, e si svolgerà dal 12 al 15 novembre a Roma e in Vaticano. Sì è vero ci sono musicisti che suonano, anche di qualità, ma ogni incontro non è un concerto, o almeno non è solo quello, l’iniziativa, per vocazione, vuole momenti di «elevazione spirituale». A dirlo, durante la presentazione alla stampa del programma del 2022 è Hans-Albert Courtial, Presidente generale della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra. «Nel 2002, appena compiuti i 55 anni, più o meno, ho fatto un bilancio della mia vita e mi sono accorto di avere avuto tante possibilità nel campo dell’imprenditoria. Ho deciso di fare qualcosa per restituire il bene che ho ricevuto. Per questo ho creato la Fondazione. L’idea è che la musica salva l’arte sacra. Portando i migliori musicisti a Roma riesco a raccogliere fondi da tutto il mondo per restaurare opere che ne hanno bisogno. È l’arte che salva l’arte». Ma guai a chiedere al presidente quanti “concerti” sono in programma: «Non mi piace chiamarli concerti, queste sono autentiche “elevazioni spirituali” delle quali abbiamo particolare bisogno in questi tempi, nei quali in molti vivono momenti di disperazione. Noi dobbiamo portare la bellezza della musica e delle altre arti per innalzare gli animi e glorificare il Signore».
Non li dobbiamo chiamare concerti, quindi, ma si possono andare ad ascoltare a partire dall’apertura che si terrà il novembre alle 21 presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura. In programma Ein Deutsches Requiem di Johannes Brahms, eseguito dai Bamberger Symphoniker e dal Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il soprano è Christina Landshamer il baritono Konstantin Krimmel. Sul podio il direttore ceco Jakub Hrůša. Ma prima ci sarà la Santa Messa celebrata dal cardinale Angelo Comastri nella Basilica di San Pietro. Un’occasione sfruttata anche per un omaggio a Lorenzo Perosi a 150 anni dalla nascita, che vedrà la Missa Secunda Pontificalis, il Magnificat e il Tu es Petrus del maestro di Cortona eseguiti dal Coro del Vicariato della Città del Vaticano diretto da Temistocle Capone.
Il programma riserva ancora la Nona Sinfonia di Anton Bruckner, il 13 novembre alla Basilica di San Paolo fuori le Mura ancora con i Bamberger Symphoniker diretti da Hrůša, e la prima esecuzione assoluta del Vespro Universale su testo di Papa Francesco composto da Andrea Mannucci e affidato all’orchestra L’Appassionata diretta da Claude Villaret, il 14 alla Basilica di San Giovanni in Laterano. La chiusura, il 15 alla Basilica di Santa Maria Maggiore, è affidata al Coro e all’Orchestra della Cappella Ludovicea, che assieme alla Venerabile Cappella Musicale Liberiana proporranno il Magnificat di Johann Sebastian Bach, il Dixit Dominus di Antonio Vivaldi e Zadok the Priest Georg Friedrich Händel, sotto la direzione di Ildebrando Mura.