Fausta Speranza – Città del Vaticano
“Decreto Generale. Le Associazioni Internazionali dei Fedeli” è il titolo del volume presentato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita oggi pomeriggio, con la collaborazione della Libreria Editrice Vaticana (Lev). Si tratta degli atti del congresso che si è svolto il 16 settembre scorso, dopo la pubblicazione, l’11 giugno, del Decreto che regola l’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli, private e pubbliche, e negli altri enti con personalità giuridica, soggetti alla vigilanza diretta del Dicastero. Alla presentazione di oggi, presso la sede del Dicastero per la comunicazione, sono intervenuti il prefetto, il cardinale Kevin Farrell, e il sotto-segretario, la dottoressa Linda Ghisoni; con loro anche la presidente del Movimento dei Focolari, Margaret Karram. Ha moderato Lorenzo Fazzini, responsabile editoriale della Lev.
L’importanza del volume
La pubblicazione degli atti del congresso offre la riflessione che è nata a partire dal Decreto, che non è un punto di arrivo ma un punto di partenza, come spiega il cardinale Kevin Farrel, prefetto del Dicastero per Laici, Famiglia e Vita. Il porporato, con il pensiero a quanto accade in Ucraina, ha anche sottolineato la specifica missione del Dicastero: la cura di quanto riguarda i laici e la famiglia e la vita stessa. Proprio questo, chiarisce, caratterizza la preghiera di tutte le persone del Dicastero che si uniscono alla preghiera della Chiesa intera.
Quanto all’incontro di settembre, il cardinale ricorda che ad esso ha partecipato a sorpresa anche Papa Francesco e cita alcuni punti fermi del messaggio del Papa in quella giornata: “Il Pontefice – sottolinea il Prefetto – ci ha invitato una costante conversione personale che chiama a misurarsi con le sfide concrete delle persone che ci vivono accanto”. Da qui il chiarimento: si richiede grande docilità e umiltà per capire i propri limiti e i cambiamenti necessari. Dunque, Farrell parla di governo ricordando che Papa Francesco ha messo in guardia dal rischio di onnipresenza, dal rischio di sentirsi unici depositari di un carisma, dal rischio di un mancato confronto nel caso di un mandato a vita del fondatori.
Sinodalità e formazione
Proprio il mandato a vita – ha spiegato alla presentazione Linda Ghisoni – potrebbe incidere in termini di formazione di una sorta di mito, in termini di autorefenzialità. Potrebbe significare la perdita di profezia, l’obbedienza ceca, che significherebbe mancanza di quel discernimento che assicura la comunione ecclesiale. Poi la sotto-segretaria ha parlato di un altro fattore di cui si parla molto nel volume: la formazione che, ha detto, non può essere pensata solo per i vertici ma per tutti i componenti del Movimento.
Una visione di servizio
Attualmente “la società tende a cambiare le regole per protrarre il mandato di leader a livello internazionale”, ha ricordato ancora Ghisoni, ma “questo, che è sotto gli occhi di tutti, non porta buoni frutti”. Proprio perché i laici sono “una presenza profetica all’interno della Chiesa”, si deve assicurare quello sguardo capace di cambiamento, di ricambio, perché il servizio sia sempre nuovo. E questo comporta un investimento alla formazione. C’è poi un altro aspetto, ha chiarito la dottoressa: “Il decreto non nasce dall’esigenza di combattere gli abusi ma certamente l’impegno a mettere un freno all’abuso di potere può essere utile a contrastare qualsiasi tipo di altri abusi”.
Nessuna richiesta di eccezione
È stato poi ricordato che si prevede l’eccezione per i fondatori viventi, come nel caso di Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale. Inoltre è stato ricordato che il decreto prevede una sorta di eccezioni sul mandato in caso di richieste che giungono dal complesso degli organi di governo di un Movimento. Finora, è stato reso noto, non è giunta al Dicastero nessuna richiesta in tal senso. Il cardinale Farrell ha raccontato che piuttosto ci sono state richieste di aiuto per un confronto sugli Statuti. Al momento, ha chiarito, non si è pensato a cosa debba succedere nel caso in cui un movimento non si adegui nei tempi previsti anche perché si avverte un forte senso di responsabilità da parte di tutti.
Tanti doni all’interno del discorso giuridico
Di prezioso contributo a riscoprire una collaborazione di pace – con il pensiero a quanto purtroppo accade in Ucraina e in tanti altri luoghi del mondo – ha parlato la presidente del Movimento dei Focolari, Margaret Karram, sottolineando come il decreto apra spazio di confronto e dialogo all’interno dei Movimenti, come pure tra Movimenti e altre realtà ecclesiali, e tra i Movimenti e il Dicastero per Laici, lFamiglia e Vita:
Karram ha sottolineato la ricchezza delle parole del Papa, il quale ha richiamato l’importanza di pensare alla diversità delle realtà di associazioni e Movimenti. La presidente dei Focolari ha evidenziato pure come il Papa ha reso tutti più consapevoli della missione ecclesiale: la responsabilità di costruire il futuro di fronte alle povertà materiali e spirituali del mondo che ci circorda.
Una norma che accoglie
Secondo Karram, i Movimenti si sono sentiti profondamente accolti dal Dicastero: il rapporto è “cresciuto”, dice, riferendo di aver raccolto la stessa senzazione da parte degli altri Movimenti: “È stato molto più forte il valore profondo del rinnovamento. Il Decreto è un’ulteriore prova del valore dei Movimenti agli occhi della Chiesa che proprio perché coglie i frutti dei Movimenti cerca di orientarli a non frenare lo slancio carismatico e la forza rinnovatrice”. Il Decreto aiuta, quindi, a ben finalizzare il tutto. “Cerchiamo di accogliere con amore e grande serietà. Stiamo studiando la conformità anche giuridica tra il Decreto e gli Statuti del Movimento dei Focolari”, afferma Karram. Nel caso del Movimento fondato da Chiara Lubich già si prevedeva un limite: ora si è passati da sei a cinque anni. “È impegnativo essere al governo di una realtà ecclesiale”, dice Karra, “è benedetta la possibilità del ricambio”.
Governare al meglio per servire la pace
Con un riferimento alla drammatica situazione in Ucraina, la presidente sottolinea come sia importante la riscoperta della comunione, la riscoperta di quella “novità” che viene dal soffio dello Spirito di cui parla il Papa. “Tutto questo può dare spessore all’agire e alla preghiera, può aiutare ad essere all’altezza della preghiera necessaria per la pace, alla fraternità a tanti livelli che può aiutare la costruzione della pace. La riscoperta della comunione all’interno dei Movimenti e tra i Movimenti, la riscoperta del governo come servizio è qualcosa che può contribuire a cambiare le persone a livello personale e a livello dei popoli”. “Si tratta di quella fraternità – ricorda Karram – alla quale ci sprona Papa Francesco”.
Il Decreto
Era stato presentato a giugno il Decreto generale sull’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli, private e pubbliche, e negli altri enti con personalità giuridica soggetti alla vigilanza diretta del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. I primi punti del documento prevedono che i mandati nell’organo centrale di governo a livello internazionale possono avere la durata massima di cinque anni ciascuno. Inoltre la stessa persona può ricoprire un incarico nell’organo centrale di governo a livello internazionale per un periodo massimo di dieci anni consecutivi. Trascorso il limite massimo di dieci anni, la rielezione è possibile solo dopo una vacanza di un mandato.