Fame, povertà e sicurezza. Haiti chiede aiuto

Vatican News

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano 

L’ultimo allarme lo ha dato il WFP, a seguire la Caritas come già nei giorni scorsi l’Unicef e Save the Children: ad Haiti serve aiuto. Dopo il terremoto del 14 agosto e il passaggio dell’uragano Grace che si sono sommati ad una situazione precedente di insicurezza e di vuoto politico, il Paese è allo stremo: oltre 2500 i morti, più di 12mila i feriti e un panorama di desolazione con migliaia di case distrutte, perdita dei mezzi di sostentamento e accesso al cibo ridotto o del tutto inesistente per 650mila haitiani, anche a causa dell’azione incontrollata di gang criminali.

L’agenzia Onu World Food Programme (Wfp) sta rafforzando il suo vitale sostegno agli haitiani che, nell’area, hanno un bisogno di cibo e lavorando con il governo e i partner per ampliare l’assistenza. “È straziante vedere famiglie che dormono in strada, all’addiaccio. Le loro case sono ridotte in macerie. Sono distrutti anche gli edifici pubblici, come scuole, chiese e alberghi dove avrebbero potuto temporaneamente trovare rifugio”, ha detto Lola Castro, direttrice regionale di Wfp per l’America latina e i Caraibi, parlando da Les Cayes, ad Haiti. “Il terremoto ha colpito persone che già faticavano a sfamare le proprie famiglie a causa degli shock economici e climatici e dell’insicurezza. Gli effetti combinati di crisi multiple – ha aggiunto – stanno devastando le comunità nel sud che affrontano livelli tra i più alti di insicurezza alimentare nel Paese”.

Il cibo ai più poveri e nell’entroterra

Attualmente il Wfp, che già assisteva 138.000 persone, prevede di raggiungerne 215mila nelle aree più colpite del Sud, a Grand’Anse e Nippes come anche nelle aree montagnose e remote di Maniche e Camp Perrin. “Con un accesso ridotto al cibo – dicono dall’Agenzia dell’Onu –  le persone hanno riferito di cibarsi solo di frutta dagli alberi.” Gli interventi sono resi possibili anche grazie a trasporti in elicottero oltre che via terra con camion che trasportano acqua, kit igienici, coperte e carburante.

A rilanciare il suo appello alla solidarietà che il Papa – lo ricordiamo – aveva chiesto subito nell’

23/08/2021