Emanuela Campanile – Città del Vaticano
Anche ad Afar, il grande triangolo compreso fra l’altopiano etiopico e il mar Rosso, si combatte. Con gli ultimi attacchi il conflitto, iniziato 8 mesi fa nel territorio tigrino, si sta dunque estendendo nella zona nord-orientale dell’Etiopia. I ribelli tigrini hanno attraversato il confine con la Regione di Afar nella giornata di sabato 17 luglio, e gli scontri sono ancora in corso secondo quanto affermato dal portavoce delle forze del Tigray.
Vittime e sfollati
Anche i civili sarebbero rimasti coinvolti nel fuoco incrociato, almeno 20 le vittime e oltre 54 mila le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case. “La giunta ha attraversato il confine con Afar e ha attaccato la comunità pastorale innocente”, ha detto il funzionario dell’agenzia nazionale etiope. La guerra tra i ribelli del Tigray e il governo centrale di Addis Abeba, fino ad ora ha generato migliaia di morti e circa 2 milioni di sfollati. Inoltre, più di 5 milioni di civili fanno affidamento su aiuti alimentari di emergenza.
Lo sbocco sul mare, punto strategico
Afar è considerata una zona strategica: una strada e la ferrovia collegano la capitale, Addis Abeba, al porto marittimo di Gibuti, unico punto di accesso al mare per l’Etiopia da quando, nel “93, l’Eritrea è diventata indipendente.