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Estonia, la premier uscente Kallas vince le elezioni parlamentari

Il Partito Riformatore ha vinto largamente il voto, con circa il 32% dei consensi e si conferma alla guida del Paese baltico. Tra i vari temi del dibattito elettorale quello della crisi tra Ucraina e Russia: “Con questi risultati – spiega Giuseppe D’Amato – proseguirà la linea estone a favore degli aiuti a Kiev

Gabriele Rogani – Città del Vaticano

In Estonia il Partito Riformatore di centrodestra, guidato dalla premier uscente Kaja Kallas, ha vinto le elezioni parlamentari ottenendo circa il 32% delle preferenze. Nove i partiti che hanno partecipato al rinnovo del Riigikogu, il parlamento estone. Il secondo posto è andato del partito di estrema destra Ekre, con il 15,7%, seguito dal Partito di Centro, storicamente vicino alla cospicua minoranza russa nel Paese, calato dal 23% ottenuto nel 2019 al 14%. Tanti i temi rilevanti in questa corsa elettorale: dalle difficoltà economiche alla sicurezza nazionale, questioni connesse a ciò che sta accadendo tra Ucraina e Russia da poco più di un anno.

Vince il partito più vicino all’Ucraina

Al centro della campagna elettore ci sono state infatti le questioni legate agli aiuti verso Kiev e alla gestione dei profughi, con il Partito Riformatore si è mostrato fin dall’inizio del conflitto tra i più convinti sostenitori dell’Ucraina a livello europeo. “Come aiuti l’Estonia ha il record tra i paesi occidentali, dando sostanzialmente l’1% del proprio Pil a Kiev”, spiega l’esperto di Europa dell’Est Giuseppe D’Amato, “e ha poi ospitato moltissimi profughi il cui arrivo ha provocato non poche difficoltà”. Al netto delle difficoltà economiche del Paese, che vive al momento con un’inflazione che si aggira attorno al 18% l’Estonia, evidenzia D’Amato, “è riuscita a diventare oggi uno dei Paesi più sviluppati al mondo dal punto di vista tecnologico: grandi possibilità di progresso ci sono ancora, per cui gli elettori hanno dato la possibilità alla premier uscente di andare avanti in questo percorso”. 

Ascolta l’intervista ad Antonio D’Amato

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2023/03/06/17/136969185_F136969185.mp3

I timori per la vicinanza della Russia

“La Russia rappresenta un rischio mortale per il nostro Paese e la deterrenza e le disposizioni di difesa della Nato non sono sufficienti. Se ci attaccano possono cancellarci dalla mappa”, erano state le parole di Kaja Kallas pochi giorni prima delle elezioni. D’Amato ha definito tuttavia molto basso il rischio dell’invasione russa in Estonia: “E’ un membro dell’alleanza atlantica, attaccare il territorio estone vorrebbe dire farlo anche con l’alleanza atlantica. Dal al confine di Narva e San Pietroburgo ci sono solo 150 chilometri: parliamo di una zona in cui da parte della Nato non sono presenti armi pesanti, un attacco russo non sarebbe giustificato”.

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