Chiesa Cattolica – Italiana

Emergenza migranti nelle Canarie, raddoppiati gli arrivi in un anno

Il premier spagnolo Sanchez in partenza per l’Africa per cercare di bloccare le rotte migratorie verso l’arcipelago al largo del Marocco. Nel 2024 il numero di arrivi è aumentato del 126%

Emilio Sortino – Città del Vaticano

La rotta per le Canarie è diventata la più frequentata d’Europa. Secondo il ministero degli interni spagnolo, nell’ultimo anno gli arrivi sono più che raddoppiati: tra il 1° gennaio e il 15 agosto, 22.304 migranti hanno raggiunto le isole, con un aumento del 126% rispetto allo stesso periodo del 2023. Per affrontare l’emergenza, il governatore dell’arcipelago Fernando Clavijo, si è riunito venerdì a La Palma con il premier Pedro Sanchez, che visiterà domani e dopodomani Mauritania, Gambia e Senegal, Paesi di origine e transito dei flussi migratori, per tentare di contenere il fenomeno.

Il problema dei minori

La situazione nelle isole è quasi al collasso. Nell’arcipelago non c’è lo spazio e i servizi per gestire una quantità così grande di migranti. Dall’inizio dell’estate è stato avviato un comitato di crisi per poter gestire l’accoglienza dei possibili nuovi arrivati e il governo regionale ha predisposto il montaggio di tendoni nelle isole di Fuerteventura, El Hierro, Lanzarote e Tenerife ma gli sbarchi non accennano a diminuire. Il problema è rappresentato soprattutto dai minori non accompagnati. Secondo la legge spagnola, infatti, la regione in cui arrivano i ragazzi minorenni è responsabile della loro tutela, eppure oggi nell’arcipelago sono presenti più di 5.000 tra bambini e ragazzi mentre i posti garantiti dall’amministrazione regionale sono a malapena 2.000.

Una delle conseguenze del sovraffollamento dei centri sulle isole è che i bambini e gli adolescenti stranieri non ricevono le tutele a cui avrebbero diritto, come l’istruzione e l’assistenza sanitaria. Consapevole del problema, il governo di Madrid ha cercato di riformare la legge per diluire in tutte e 17 le regioni spagnole gli aiuti umanitari necessari, ma ogni tentativo è stato bloccato dal parlamento. Adesso Sanchez spera di convincere le opposizioni più moderate ad approvare la proposta di legge per poter risolvere la situazione, mentre ha stanziato 50 milioni nelle mani del governo delle isole per fronteggiare la crisi.

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