Emanuela Campanile – Città del Vaticano
Non tutto è perduto ma bisogna agire in fretta ed entro il 2030. Il riscaldamento globale sta registrando un aumento più rapido del previsto e l’ONU ritorna a chiedere un intervento massiccio e concreto per diminuire le cause dell’impatto sul clima del nostro pianeta.
Il punto del non ritorno
Il rischio è di non poter poi tornare più indietro. Le Nazioni Unite ancora una volta mettono in guardia istituzioni nazionali e internazionali, da un’altissima se non certa la probabilità di un aumento della frequenza dei disastri ambientali, da 5 a 14 volte con conseguenze non più arginabili. Fermare questa “spirale di autodistruzione” è l’unica via di uscita avverte ancora l’Onu, mentre dal rapporto annuale del Global Energy Monitor, pubblicato la scorsa settimana, il mondo ha ancora piani per costruire o espandere centrali elettriche a carbone in 34 paesi diversi, soprattutto in Cina.
Ora o mai più
Tra gli appelli più urgenti lanciati dall’Onu, quello della scorsa estate e del 4 aprile di quest’anno, già avevano messo in guardia dal pericolo dell’irreversibilità del disastro climatico dovuto ai gas serra. Nei due report, il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IGCC) delle Nazioni Unite ha affermato che per poter limitare il riscaldamento globale – così come definito dagli accordi di Parigi – è necessario agire “ora o mai più”. In caso contrario, non sarebbe più possibile ridurre l’aumento delle temperature sotto 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Questo significa che, per quanto poco, il tempo a disposizione per una transizione ecologica ancora c’è.
Una responsabilità comune
Con un intervento al Raisina Dialogue di Nuova Delhi, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha fatto riferimento al ruolo cruciale di Europa e India nella lotta al cambiamento climatico. “Ovviamente entrambi, India e Unione Europea – ha affermato la presidente – sono fondamentali nella transizione verso un futuro più sostenibile e verde per il nostro pianeta. Quindi dobbiamo unire le nostre forze nella lotta contro il cambiamento climatico. Questa è la nostra responsabilità comune nei confronti della comunità globale”.