Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Elisabetta II è morta “serenamente” come annunciato dalla BBC. “London Bridge is down”, il “Ponte di Londra è crollato”: è con questa frase in codice che il segretario della Regina ne ha annunciata la morte al premier Liz Truss e a pochi altri funzionari del Regno Unito. Alla notizia ufficiale, affidata al cartello nero appeso da un domestico a lutto alle porte di Buckingham Palace e agli anchormen vestiti di nero della BBC a reti unificate, la Gran Bretagna ha avuto la certezza di aver perso la sovrana più longeva della sua storia, e le folle di sudditi riunite davanti a Buckingham Palace al Castello di Balmoral, dove Elisabetta aveva trascorso le ultime settimane, si sono riunite in preghiera.
L’aggravamento e le preghiere
L’allarme per la salute della regina Elisabetta era iniziato a trapelare nel primissimo pomeriggio, con la preoccupazione espressa dai medici e l’arrivo a Balmoral, residenza scozzese dei Windsor, dei quatto figli e del resto della famiglia. Le notizie dell’aggravamento sono state quasi improvvise, soltanto due giorni fa, una foto ufficiale di Buckingham Palace la ritraeva sorridente, seppur stanca e provata, mentre incontrava Liz Truss nel giorno dell’incarico a premier. Elisabetta, 96 anni, sovrana più longeva del Regno Unito e monarca più anziana del mondo, da diversi mesi ormai soffriva di “episodici problemi di mobilità”. Molti i messaggi di vicinanza e preghiera che erano arrivate nelle ultime ore a Balmoral, primo fra tutti quello dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby che via twitter assicurava le sue preghiere e quelle della nazione e tutta la Chiesa di Inghilterra di cui Elisabetta era capo.
I 70 anni di regno
Elisabetta era regina di Gran Bretagna e di oltre una dozzina di altri Paesi dal 1952, tra cui Canada, Australia e Nuova Zelanda, e all’inizio di quest’anno aveva festeggiato il suo 70° anno di regno con quattro giorni di celebrazioni nazionali a giugno. Il 6 febbraio scorso, nel mezzo delle celebrazioni per i 70 anni di regno, aveva ribadito che la sua vita sarebbe sempre stata consacrata al servizio dei suoi sudditi, rinnovando così la promessa fatta nel 1947, in occasione del suo 21mo compleanno. Soltanto cinque anni dopo, era il 1952, con l’improvvisa morte del padre Re Giorgio VI e l’abdicazione dello zio Edoardo, diventava Elisabetta II, regina del Regno Unito di Gran Bretagna, e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth, e capo supremo della Chiesa di Inghilterra. La notizia della morte del padre, e quindi della sua ascesa al trono, la raggiunse mentre era in Kenya, quando era già sposata con Filippo, duca di Edimburgo, morto il 9 aprile del 2021, e madre di due dei quattro figli, il principe Carlo, nato nel 1947 e Anna, nata nel 1950, ai quali seguirono Andrea, nel 1960, ed Edoardo, nel 1964.
La successione del principe Carlo
Il 2022 è stato segnato dai festeggiamenti per il giubileo di platino, e dal Covid 10, seppur con lievi sintomi. L’ultima apparizione ufficiale risale al 5 giugno scorso, quando Elisabetta si è mostrata per un saluto alla folla dalla balconata di Buckingham Palace. Il suo ad oggi è stato il regno più lungo della storia britannica. Domani il consiglio di successione si riunirà per proclamare il nome del nuovo monarca, il principe Carlo.