Si preannuncia una svolta storica per la guida della più grande economia europea. I Socialdemocratici avrebbero ottenuto il 25,7%. Cdu-Csu si ferma invece al 24,1%. Terzi i Verdi al 14,8%, poi i liberali all’11,5%. Nessun partito vincente in un’elezione nazionale in Germania aveva mai preso meno del 31% dei voti.
Nonostante abbia ottenuto il suo peggior risultato di sempre in una competizione federale, il blocco dell’Unione ha detto che anch’esso raggiungerà i partiti più piccoli per discutere la formazione di un governo. Per il candidato dei socialdemocratici Olaf Scholz, vice cancelliere uscente e ministro delle finanze che ha tirato fuori il suo partito da una crisi lunga anni, il risultato è “un mandato molto chiaro”.
I deputati saranno 735, 26 in più rispetto alla legislatura precedente: il numero non è fisso e dipende dalla combinazione del voto uninominale con quello proporzionale. Le direzioni dei partiti che potrebbero far parte della prossima coalizione di governo, ovvero tutti escludendo la sola Afd, si riuniranno fin da questa mattina a Berlino per dare indicazioni sulle rispettive preferenze. Nonostante la sconfitta, il candidato cancelliere della Cdu-Csu, Armin Laschet, ha rivendicato la possibilità di un incarico, sottolineando che non sarebbe la prima volta che il partito che arriva secondo esprime il premier.
Non c’è ancora una chiara maggioranza e il governo dipenderà dalle scelte di Verdi e Liberali. I principali candidati Scholz e Laschet hanno dichiarato di volere una coalizione entro Natale.