Elezione Europee, avanzano le destre ma regge la ‘maggioranza di Ursula’

Vatican News

Alle ore 23:00 di ieri si sono chiusi i seggi per eleggere i nuovi rappresentanti del Parlamento europeo, mentre è ancora in corso lo spoglio delle schede elettorali. Attualmente i dati confermano un’avanzata delle destre, che però non ottengono la maggioranza dei seggi

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

Si è concluso nei 27 Paesi dell’Unione Europea il voto per eleggere i 720 membri del parlamento europeo. In attesa dei dati ufficiali definitivi, secondo i primi risultati, si assiste ad una riconferma della maggioranza che ha sostenuto Ursula Von der Leyen nella carica di presidente della Commissione Europea, composta dal Partito Popolare, i Socialisti e Renew, che mantiene 404 seggi.

Terremoto politico in Francia ed in Blegio

Il risultato che ha fatto più clamore è senz’altro quello francese, dove il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron perde nettamente consensi in favore del partito di estrema destra di Marine Le Pen, tanto che lo stesso presidente ha annunciato elezioni anticipate per il prossimo 30 giugno. “Siamo pronti a guidare il Paese, se i francesi avranno fiducia in noi”, ha lanciato così la sfida Marine Le Pen, tre volte candidata all’Eliseo. Terremoto politico anche in Belgio dove si dimette il premier di centrosinistra Alexander de Croo. È prassi in Belgio che dopo ogni consultazione il primo ministro presenti le dimissioni in modo che il re possa avviare i colloqui per formare un nuovo governo. De Croo nei prossimi giorni dovrebbe quindi ricoprire il ruolo di primo ministro ad interim.

Italia, Spagna e Germania

In Italia si conferma in testa il partito della premier Giorgia Meloni ma il Partito Democratico accorcia le distanze. In Germania, il partito più votato è stato quello dell’Unione Cristiano Democratica di centro destra, mentre a seguire c’è la formazione di estrema destra, seconda nei consensi popolari. Perde invece voti la coalizione del cancelliere Olaf Scholz.  In Spagna il primo ministro socialista Pedro Sanchez è rimasto indietro di soli 2 seggi rispetto al partito popolare di centro destra. L’estrema destra di Vox ha ottenuto il 9,6 per cento dei voti e sei seggi: tre in più del 2019, ma in linea con i suoi risultati recenti, senza i grossi aumenti di consensi avvenuti altrove in Europa.

Un’Europa che guardi ai bisogni dei cittadini

Per un commento a caldo sui primi risultati delle elezioni europee, il rettore della Libera Università Maria Santissima Assunta, professor Francesco Bonini, sottolinea che l’assetto politico attuale delle istituzioni europee non viene sconvolto da queste ultime consultazioni. Bisognerà vedere se le formazioni poliutiche confermeranno le attuali alleanze o opteranno per formare nuove coalizioni. Il risultato francese è frutto di una situazione complessa, ma che comunque indica come la leadership di Macron sia in bilico.

Ascolta l’intervista a Francesco Bonini

Il voto – ricorda Bonini – è giunto dopo una campagna elettorale che ha guardato molto, nei vari Paesi, ai problemi interni più che a quelli comunitari. Questo dimostra che esiste un certo scollamento tra base e vertice. Sarebbe inoltre importante – sottolinea – che con due guerre alle porte l’Unione Europea trovasse la forza di parlare ad una voce sola