I cittadini statunitensi al voto per eleggere il 57.mo presidente. Le urne si chiuderanno tra la mezzanotte del 5 e le 6 di mercoledì (ora italiana). Hanno votato anche gli astronauti dell’Iss
Stefano Leszczynski – Città del Vaticano
Un voto talmente atteso quello per le presidenziali Usa che appena aperti i seggi le prime schede sono letteralmente piovute dal cielo. Tra i primi a votare infatti sono stati i 4 astronauti americani in orbita a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss). Per loro è valso lo stesso principio applicato ai militari statunitensi inviati all’estero. Solo un po’ più complesso: la scheda in formato elettronico passa attraverso il sistema satellitare della Nasa, che a sua volta l’inoltra all’ufficio elettorale di competenza. Qui la scheda crittografata viene letta attraverso una password conosciuta solo dall’astronauta e dall’impiegato che deve conteggiare il voto.
Ultimi comizi
Meno avventuroso, ma non meno avvincente quello che avviene invece sul pianeta terra. I due candidati alla presidenza, Kamala Harris e Donald Trump, sono stati impegnati fino all’ultimo minuto nei rispettivi comizi per convincere gli ultimi indecisi (si stima siano circa il 4% dell’elettorato), perché saranno proprio loro a decidere chi sarà il 57.mo presidente Usa.La campagna elettorale – tra le più tese, e certamente la più costosa, della storia della nazione – è ufficialmente terminata, ma le schermaglie tra i candidati no, anche perché negli Stati Uniti non esiste il cosiddetto ‘silenzio elettorale’.
Seggi aperti su 6 fusi orari
Sono almeno 6 i fusi orari che determinano l’apertura e la chiusura dei seggi nei 50 Stati. Una condizione che, insieme allo spoglio dei voti arrivati per posta e alle inevitabili contestazioni legali, potrebbe far slittare il risultato definitivo ben oltre la notte tra mercoledì e giovedì. Tra l’altro alcuni seggi potrebbero protrarre l’orario d’apertura se vi dovessero essere ancora elettori in coda in attesa di poter votare. Alle ultime elezioni fu necessario attendere quattro giorni per conoscere i risultati non ufficiali, anche perché i dati definitivi devono essere certificati dal Congresso dopo un accurato riconteggio da parte di Camera e Senato.
L’attesa dei candidati
Donald Trump e Kamala Harris hanno concluso la loro campagna elettorale con i rispettivi comizi finali. I sondaggi continuano a ribadire una situazione di sostanziale parità (intorno al 48%) nel gradimento degli elettori. La Harris trascorrerà l’Election day a Washington Dc rilasciando alcune interviste radiofoniche, mentre in serata attenderà i risultati del voto presso la Howard University, dove si è laureata. Trump, invece, avrebbe programmato il suo ‘watch party’ a Palm Beach, in Florida.