Chiesa Cattolica – Italiana

Economy of Francesco e Santa Chiara: maestra di condivisione e gratuità

di sr. Chiara Agnese Acquadro osc, abbadessa del Protomonastero Santa Chiara

L’evento di Economy of Francesco, convocato dal Santo Padre ad Assisi, non poteva non confrontarsi anche con la figura di santa Chiara, la discepola più fedele di san Francesco. Per questo abbiamo accolto volentieri l’invito ad ospitare i giovani di uno dei dodici “villaggi”, dedicato al tema “women for economy”, in alcuni ambienti esterni alla clausura del monastero.

Come claustrali, il nostro primo e principale contributo è però quello della preghiera, perché sia l’aiuto di Dio e la Sua grazia a ispirare ogni desiderio di bene, a sostenere l’entusiasmo e la creatività dei giovani, a valorizzare e rendere fecondo ogni loro sforzo per «dare un’anima all’economia di domani», così come si impegneranno a fare nel Patto che stringeranno col Papa. Il 23 settembre dedicheremo l’intera giornata all’adorazione eucaristica: il Santissimo Sacramento sarà esposto nella Cappella del Crocifisso di San Damiano della nostra Basilica, in modo da dare la possibilità ai giovani che lo vorranno di sostare in adorazione davanti a Gesù presente nell’Eucarestia, sotto lo sguardo del Crocifisso che parlò a Francesco.

Viene spontaneo chiedersi quale rapporto ci sia tra l’economia e santa Chiara, che con la sua scelta di rinchiudersi per tutta la vita tra le quattro mura di un piccolo monastero sembrerebbe del tutto estranea a questo tema molto “attivo” e inserito nel mondo. Invece Chiara ha molto da dirci, perché la sua esperienza umana e cristiana ci obbliga a confrontarci con i fondamenti stessi della vita e quindi anche dell’economia. Chiara ha compiuto, a 18 anni, la sua scelta di consacrazione totale perché è rimasta affascinata, mi si passi il termine, dall’“economia di Dio” rivelata in Cristo. Ha potuto, come Francesco, rinunciare a ogni sicurezza terrena perché si era sentita da sempre e per sempre amata da Dio, il Padre delle misericordie, Creatore e fonte di ogni bene, e perché aveva fatto l’esperienza vitale dell’incontro con Gesù redentore, con il Suo amore smisurato per noi, rivelato in pienezza nella morte di croce. Chiara si sentiva libera dai beni terreni perché «pellegrina e forestiera in questo mondo» (Regola VIII, 2), protesa verso la patria eterna della Vita che non avrà fine.

Ai giovani economisti ed imprenditori santa Chiara ricorderà che i tentativi di rifondare un’economia più umana, equa e rispettosa del creato saranno sempre parziali se l’uomo non si confronterà con la questione di fondo dell’esistenza, la sua relazione con Dio, se non ritornerà a Lui e non si riscoprirà creatura amata, chiamata a sua volta ad amare e a condividere la vita. Il peccato del rifiuto di Dio, causa ultima del sistema iniquo che domina nel mondo, è il vero grande ostacolo che si oppone a un’economia di gratuità che non metta al centro il profitto egoista e il dominio di pochi, ma la condivisione dei beni, l’attenzione alle necessità di tutti e in particolare dei più poveri. Chiara si è fidata della provvidenza di Dio e nella sua comunità ha vissuto un piccolo “laboratorio” di economia redenta, un’economia del sine proprio, della gratuità, della restituzione, della condivisione. E nel quotidiano ha visto piccoli e grandi miracoli di umanità nuova.

Vorrei fare un ultimo breve accenno al tema scelto per il “villaggio” ospitato a Santa Chiara: “Economia è donna”. Guardando ancora all’esperienza di Chiara, possiamo cogliere alcune sfumature dell’economia al femminile, quali il prendersi cura degli altri, soprattutto dei più piccoli e bisognosi – Chiara aveva un amore speciale verso le sorelle ammalate –; l’attenzione ai semplici dettagli del vivere quotidiano, da curare per il gusto della bellezza, della gratuità e del bene, che sono riflesso di Dio, e non per cercare il proprio interesse; il promuovere e custodire la vita in ogni suo aspetto, tema oggi più che mai attuale di fronte al dilagare della guerra, ma anche dell’aborto, dell’eutanasia e di varie ideologie che pretendono di sovvertire il disegno di Dio sull’uomo e sulla donna e le leggi naturali da Lui inscritte nella creazione.

L’augurio che facciamo ai tanti giovani economisti che parteciperanno ad Economy of Francesco è che nella loro permanenza ad Assisi possano conoscere in modo profondo l’esperienza umana e spirituale di Francesco e Chiara, due giovani che si sono lasciati trasformare dall’incontro con Cristo, e da loro trarre ispirazione per continuare a spargere semi di bene, di amore, di speranza in questo tempo in cui sembrano prevalere segni di odio, di distruzione e di morte, di crisi globale. Nella certezza che, anche attraverso la collaborazione di ognuno di loro per una nuova economia, l’ultima parola sulla storia sarà l’amore irrevocabile di Dio per l’uomo a cui, in Gesù, si è legato per sempre.

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