Chiesa Cattolica – Italiana

È morto monsignor Aldo Giordano, nunzio apostolico presso l’Unione Europea

VATICAN NEWS

Un uomo mite e buono, di grande equilibrio e intelligenza, al servizio della Chiesa e della gente, pur nella difficile attività diplomatica. Monsignor Aldo Giordano, 67 anni, si è spento oggi pomeriggio a Bruxelles dove era ricoverato a causa del covid. Nelle ultime settimane le sue condizioni erano peggiorate velocemente ed era entrato in rianimazione. Appena l’8 maggio scorso il Papa lo aveva nominato nunzio apostolico presso l’Unione Europea dopo otto anni passati alla guida della rappresentanza pontificia in Venezuela. Come sempre, aveva risposto subito con il suo “eccomi”, anche se – come lui stesso confessava – si era molto affezionato al popolo venezuelano di cui ricordava la fede e l’eroismo in questo periodo di grande sofferenza. In una intervista pubblicata dal Santuario piemontese di Sant’Anna di Vinadio, esprimeva la sua fiducia che in questa nuova missione avrebbe di nuovo incontrato il Signore: “La mia fede mi dice che il Cristo Risorto mi precede e mi aspetta a Bruxelles. Io conto su questo”.

Tanti i messaggi di cordoglio per la scomparsa di monsignor Giordano. Tra questi quelli della Conferenza episcopale venezuelana.

Nato il 20 agosto 1954 a Cuneo, ordinato sacerdote nel 1979, aveva ottenuto il Baccellierato presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e la Licenza in Filosofia alla Pontificia Università Gregoriana. Per la ricerca di dottorato si era dedicato al pensiero di Nietzsche. Durante il periodo degli studi a Roma aveva collaborato come vice-parroco nella Parrocchia del SS. Sacramento sulla Prenestina.

Dal 1982 al 1996 è stato professore di filosofia presso lo Studio teologico interdiocesano e la Scuola Superiore di Scienze religiose di Fossano (Cuneo). A livello diocesano aveva insegnato per alcuni anni storia della filosofia nel liceo classico del seminario, tenendo corsi di etica alla scuola di teologia per laici e collaborando come vice-parroco nella parrocchia di S. Pio X a Cuneo, dove seguiva la pastorale diocesana per gli ambiti della politica, economia, medicina e cultura. Aveva dedicato ricerche e pubblicazioni in particolare alla filosofia contemporanea, all’etica e al tema Cristianesimo ed Europa.

Il 15 maggio 1995 viene eletto segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, trasferendosi nella sede del segretariato a St. Gallen, in Svizzera. Ha svolto questo incarico a servizio della comunione e collaborazione con i vescovi europei per 13 anni. Nel 2008 è osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa di Strasburgo e nel 2013 nunzio in Venezuela, anno in cui viene consacrato vescovo. Nel settembre 2013 pubblica il libro: “Un’altra Europa e possibile, Ideali cristiani e prospettive per il vecchio Continente”, in cui raccoglie le esperienze e le riflessioni dei quasi 20 anni di servizio alla Chiesa in Europa.

“La Chiesa – aveva sottolineato monsignor Giordano in una intervista alla Radio Vaticana – è interessata al fatto che l’Europa sia più unita” ma “sempre in una prospettiva mondiale”, perché “la Chiesa ha sempre un orizzonte molto grande, l’interesse è per tutta l’umanità e per tutti i Paesi. Desideriamo un’Europa più unita e più stabile, perché in questa maniera è più capace di contribuire alle altre regioni della terra, in uno scambio di doni”.

Nello stesso tempo rifletteva sulla questione dei valori: “Quando facciamo l’elenco dei valori noi siamo facilmente d’accordo che la dignità della persona umana, la libertà, la fraternità, l’uguaglianza, il diritto delle minoranze siano riconosciuti come valori. Ma la questione emerge nel momento in cui noi vogliamo dare un contenuto ai valori. A questo punto ci troviamo spesso a mani vuote, perché lo stesso valore noi lo possiamo usare per discorsi molto diversificati o anche contrari l’uno con l’altro. La dignità della persona umana è citata oggi in tantissimi discorsi, per discorsi che sono per la vita o discorsi che sono contro la vita. Allora, il problema è il contenuto, il problema è anche il fondamento dei valori. Credo che la Chiesa e i cristiani possano dare un grosso contributo al fondamento, all’interpretazione, al contenuto dei valori. In una prospettiva globale abbiamo un bisogno molto urgente di avere valori universali, che vadano al di là del relativismo delle singole culture o addirittura dei governi, dei legislatori o anche delle religioni. Questo – affermava – mi sembra un contributo importante della Chiesa”.

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