Dottrina della Scoperta, First Nations: la Nota nuovo passo per la riconciliazione

Vatican News

Le popolazioni indigene del Canada fanno sapere in un comunicato di apprezzare il ripudio, da parte del Vaticano, del concetto servito per giustificare l’espropriazione degli indigeni da parte dei sovrani colonizzatori. Dai vescovi neozelandesi il rifiuto “in modo assoluto e senza riserve” e la condanna della convinzione che un gruppo di persone possa essere superiore a un altro

Vatican News

La Confederazione delle First Nations accoglie “con favore il ripudio della Dottrina della Scoperta da parte del Vaticano”, che definisce “un altro passo significativo nel nostro cammino verso la riconciliazione”. È quanto si legge in un comunicato che commenta la pubblicazione della Nota congiunta dei Dicasteri per la Cultura e l’Educazione e per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nella quale si afferma che “la Dottrina della Scoperta non fa parte dell’insegnamento della Chiesa cattolica”. Le popolazioni indigene del Canada dichiarano di volersi prendere del tempo per comprenderne appieno le implicazioni.

Le scuse del Papa in Canada

A otto mesi di distanza dalla visita pastorale di Papa Francesco in Canada, i due Dicasteri spiegano che le Bolle papali del XV secolo con le quali si facevano concessioni ai sovrani colonizzatori non sono mai diventate magistero e specificano che la Chiesa cattolica ripudia “quei concetti che non riconoscono i diritti umani intrinseci dei popoli indigeni”. Nel loro comunicato, le First Nations ricordano che quando il Papa è stato accolto nelle loro terre, nel luglio scorso, la richiesta più importante rivolta è stata quella dell’“annullamento della Doctrine of Discovery” e aggiungono che ascoltare le scuse di Francesco “è stato un primo passo importante verso la guarigione”.

Anche i vescovi neozelandesi ripudiano la “Dottrina della Scoperta”

Sulla Nota dei due Dicasteri per la Cultura e l’Educazione e per lo Sviluppo Integrale si esprimono anche i vescovi cattolici di Aotearoa, in Nuova Zelanda, sostenendo “con forza il ripudio da parte del Vaticano del concetto dell’era coloniale della ‘Dottrina della Scoperta’ utilizzato dalle potenze europee per appropriarsi di molte terre dai loro proprietari indigeni”. I presuli, si legge in una dichiarazione pubblicata sul portale della Conferenza episcopale, “hanno attentamente considerato negli ultimi anni gli appelli dei leader Māori affinché la Chiesa cattolica rifiutasse la ‘Dottrina della Scoperta’” e asseriscono: “Nel 21° secolo aborriamo il tipo di convinzione che un gruppo di persone sia superiore a un altro e lo rifiutiamo in modo assoluto”. Rivolgendosi, poi, ai leader Māori che “hanno chiesto di rifiutare la Dottrina” e a tutti in neozelandesi, i vescovi ribadiscono il loro rifiuto “in modo assoluto e senza riserve” e sostengono che “una tale Dottrina non ha posto nel nostro mondo e non dovrebbe far parte di alcun discorso sulle direzioni future di questo Paese”.