Domani il primo appuntamento in sede accademica su Papa Luciani

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Eugenio Bonanata – Città del Vaticano

Sta suscitando interesse e curiosità l’iniziativa della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I che per il 13 maggio ha organizzato una Giornata di studi in collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana per presentare il magistero del pontefice veneto. Appuntamento a partire dalle ore 9.00 presso l’Aula Magna dell’Ateneo, dove il programma prevede diversi interventi dopo i saluti istituzionali e l’introduzione del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Nel pomeriggio, ci sarà anche la relazione dello storico della Chiesa Mauro Velati incentrata sull’ecumenismo nel pontificato di Luciani. “Voleva solo continuare quel cammino che era iniziato con Giovanni XXIII e con Paolo VI”, afferma precisando che “la sua figura ha colpito molto ha interpretato la sacralità del Papa in un modo umile e vicino alla gente”.

La conoscenza e l’approfondimento del magistero

L’obiettivo del convegno è quello di incrementare la conoscenza del suo magistero, che resta pressoché sconosciuto ai più. Un messaggio – secondo don Diego Sartorelli, direttore dell’archivio storico del Patriarcato di Venezia – rivolto non soltanto ai veneti che lo hanno conosciuto in qualità di vescovo di Vittorio Veneto prima e di patriarca di Venezia successivamente. “Approfondire i pochi giorni del suo pontificato è importante perché rappresentano uno specchio della sua vita”, spiega, ricordando come alcuni anziani veneziani abbiano riportato dei suoi viaggi tra il palazzo patriarcale e l’ospedale per andare ad incontrare gli ammalati. “Lo faceva senza farsi annunciare, andava come un parente o un amico”, aggiunge don Diego. Un’abitudine che conferma l’attenzione riservata agli ultimi e ai più deboli e che si riflette anche nella vicinanza agli operai in lotta in quel periodo negli opifici veneziani dove il Patriarca Luciani si recava personalmente per parlare con le persone. Semplicità, dunque. La stessa che tutto il mondo notò fin da subito nei suoi discorsi quando divenne Papa. Tuttavia, dietro la sua predicazione apparentemente spontanea c’era un lungo e attento lavorio. Lo dimostrano gli appunti autografi sull’agenda e sul taccuino utilizzati durante il pontificato. Tali reperti sono stati al centro del lavoro filologico condotto dal Comitato scientifico della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I. Un impegno sfociato nel volume ‘Il Magistero. Testi e Documenti del Pontificato’, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana e dalla Edizioni San Paolo che nella sua prima parte presenta i testi e degli interventi originali del pontificato di Giovanni Paolo I. Un corpus ora pressoché completo costituito in totale da 42 testi censiti, dei quali 25 interventi pronunciati, 14 documenti scritti di varia natura e 3 testi che erano stati predisposti dal Papa per la pubblicazione e divulgati postumi con l’avallo della Segreteria di Stato.

Il “ corpus delle carte”

Giovanni Paolo I è stato il primo Pontefice ad aver costantemente adottato nei suoi interventi uno stile colloquiale, che ignora o spesso modifica il testo scritto predisposto con aggiunte a braccio. Da qui il riscontro di numerose e talora vistose divergenze ed omissioni tra le registrazioni audio dell’epoca e i testi a stampa ufficiali editi durante il suo pontificato e dopo la sua morte. Nella seconda parte del volume, che rappresenta il filo rosso del convegno, vengono riprodotte e trascritte le pagine autografe dell’agenda e del block notes. Questi documenti rappresentano la genesi di parte dei testi che costituiscono il suo magistero pontificio ed appartengono al corpus delle carte dell’Archivio privato Albino Luciani – Giovanni Paolo I. Il corpus delle carte, patrimonio della Fondazione, è composto da una ricchissima raccolta di materiale documentale eterogeneo, che comprende l’insieme degli scritti autografi, quaderni, notes, agende, dattiloscritti, materiale a stampa e fotografico, corrispondenza, che abbraccia un ampio arco di tempo: dal 1929 fino al 28 settembre 1978.